6 settembre 2004-6 settembre 2019: da squadra in ‘prestito’ in Serie C a seconda forza del campionato

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Il 6 settembre del 2004 dalle ceneri del Napoli dei 2 scudetti, della Coppa UEFA, della Supercoppa Italiana e delle 3 Coppa Italia, nasce il Napoli dell’era De Laurentiis. 

Sembrano così lontani i tempi dei sit-in davanti Castel Capuano, allora sede del Tribunale di Napoli dove si decideva il destino del calcio a Napoli. Invece sono passati appena 15 anni che, nel mondo del calcio, sono davvero un’inezia un batter di ciglia.

Bisognava raccogliere le macerie della cattiva gestione del post-Maradona fatta di delusioni, amare sconfitte e retrocessioni fino all’umiliazione del fallimento.

Lo scampato pericolo Gaucci (a proposito che fine ha fatto?), l’impegno di altri imprenditori, il tentativo estremo di un azionariato popolare: in tanti hanno provato con diverse formule a salvare il Napoli, senza però riuscirci.

Così irrompe De Laurentiis che con 31 milioni di euro compra il titolo sportivo e sfruttando il “Lodo Petrucci” fa ripartire il calcio a Napoli, dalla Serie C1 è vero, ma ‘ripulito’ della zavorra debitoria.

Così quel 6 settembre di quindici anni fa inizia una cavalcata incredibile con una squadra fatta di calciatori in prestito più Sosa pagato il prezzo simbolico di 1.000 euro, Ignoffo 50.000 euro e Gatti 500 mila euro. Del vecchio Napoli sono rimasti Montervino, ancora oggi idolo dei tifosi, e Montesanto.

Questa la prima formazione del Napoli Soccer, così è stato chiamato inizialmente il nuovo Napoli, allenata da mister Ventura e che al San Palo davanti a 50.000 spettatori ha pareggiato 3-3 con il Cittadella:(3-5-2) Belardi; Ignoffo, Scarlato, Savino; Toledo, Montervino, Gatti, Corrent, Mora; Sosa, Berrettoni. Sono poi entrati a partita in corso Corneliusson, Varricchio e Ignazio Abate. La prima rete del Napoli di De Laurentiis viene segnata da Ignoffo, seguita da quelle di Savino e Toledo.

Poi la delusione per la sconfitta nella finale dei play-off con l’Avellino che nega al Napoli il ritorno in Serie B, promozione che invece arriva la stagione successiva il 15 aprile 2006. Quindi subito il salto in Serie A insieme a Juventus e Genoa datato 10 giugno 2007.

Con il ritorno in Serie A arrivano anche tanti campioni, i record di Hamsik e Higuain, due Coppe Italia e 1 Supercoppa Italiana oltre uno scudetto ‘sfuggito’ per arbitraggi imbarazzanti pro-Juve.

Cresce il fatturato (ma non ancora abbastanza per competere con i top club mondiali) e il prestigio internazionale con la partecipazione alle coppe europee per dieci anni consecutivi dei quali sei in Champions League (quattro consecutivi) e la semifinale di Europa League.

Non male per una ‘quindicenne’.

Ora non resta che compiere quell’ultimo step, realizzare quel sogno chiamato ‘terzo scudetto’…magari ricostruendo anche il rapporto con quella parte della tifoseria scontenta…ma questa è un’altra storia.