Intervenuto al ‘Festival dello Sport’ organizzato dalla Gazzetta dello Sport, l’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti ha partecipato con Guardiola e Sacchi al dibattito ‘La bellezza del calcio’.
Questi i passaggi più interessanti dell’intervento di Ancelotti:
“Chi gioca bene ha più possibilità di vincere, ma c’è una sola statistica che che conta: quella dei gol fatti e subiti.
Il calcio è sempre più evoluto organizzato e propositivo. Ormai tutte le squadre hanno buone entrambe le fasi. Ora tutte, anche le piccole, provano a giocare da dietro ma non so se è un bene o un male.
I miei riferimenti? Da giovane ho avuto Liedholm modello per la gestione e per togliere pressione. Sacchi mi ha allenato e poi ho fatto il suo assistente e ho capito tante cose. Ricordo che noi facevamo la tattica, l’11 contro 0 in allenamento che dava più coinvolgimento e attenzione per apprendere. Quando facevamo il pressing all’inizio, vedendo che riusciva capivamo che potevi avere il contropiede, il recupero palla.
Come motivare il gruppo? La mia idea è responsabilizzare le persone e farle stare bene. Bisogna tenere tutto sotto controllo, ma anche delegare. Quando qualcuno diceva devi usare la frusta ho sempre detto se volevate la frusta avete sbagliato con me. Se io fossi rude non sarei credibile. Capita l’arrabbiatura, ma non per l’errore tecnico, più per comportamenti, concentrazione ecc.
A Napoli c’è una bella famiglia, giocatori giovani ma già con esperienze importanti, umili, un club che ha voglia di crescere, una città bellissima e ci sono tutte le condizioni per fare un bel lavoro. Poi vediamo in Europa se City lo permette o il Liverpool. Klopp è stato predisposto per l’andata, vediamo al ritorno.
In Champions le italiane finora hanno fatto bene. Noi abbiamo un girone durissimo, ben indirizzato dall’ultima vittoria ma abbiamo un ostacolo durissimo col PSG. Le valutazioni che si fanno oggi saranno diverse ad aprile. Pure l’anno scorso il Real fece fatica all’inizio, poi ha vinto. Conta la condizione di aprile. Vedo una competizione più equilibrata.
Mbappè? E’ giocatore veloce ma anche efficace, non si perde in fronzoli ed è molto pericoloso.
Insigne? Ha talento, sta esprimendo le sue qualità, è nella fase di maggiore responsabilità al servizio della squadra. E’ un passo che può fare e sono sicuro farà.
Il calcio italiano? Siamo rispettati all’estero anche se mancano un po’ di talenti. Stanno uscendo alcuni bravi ma la vera differenza è a livello ambientale. All’estero stadi nuovi e pieni ma soprattutto rivalità sportiva, noi siamo rimasti indietro ancora con gli insulti. Non è rivalità, ma maleducazione e ignoranza. Bisogna fare qualcosa.
VAR in Champions? Spero presto, il giorno in cui arriverà saranno comunque in ritardo”.