Al San Paolo il Napoli in 97 minuti brucia i sogni di gloria della remuntada. Non solo. Anche quello di un trionfo in Europa League giusto 30 anni dopo il successo in Coppa UEFA.
Se dalla Champions il Napoli è uscito davvero a testa alta dopo prestazioni di livello internazionale e per un solo gol di differenza al cospetto di due vere big del calcio europeo, PSG e Liverpool, dall’Europa League invece Ancelotti e i suoi ragazzi escono mortificati da una squadra, l’Arsenal, che in Europa ha vinto 1 Coppa delle Coppe nel 1994 e 1 Coppa delle Fiere nel 1970.
Soprattutto dopo tre sconfitte consecutive (Salisburgo e Arsenal in trasferta e Arsenal in casa) segnando un solo gol e subendone 6.
Ormai è da considerarsi chiuso definitivamente il ciclo Benitez. Un ciclo iniziato con un calciomercato fatto di giocatori veri e che ha arricchito la scarna bacheca del Napoli con una Coppa Italia e la vera emozione della Supercoppa vinta a Doha contro la Juventus.
Quei giocatori arrivati con Benitez hanno dato segnali di cedimento psico-fisico dopo essere stati spremuti come limoni nell’ultimo triennio. Forse è arrivato il momento di un (difficile?) ricambio generazionale.
Proprio questo cambio generazionale rappresenta il crocevia dell’era De Laurentiis e della gestione Ancelotti. O si cresce o si regredisce.
Nessuno chiede i top-players. Inutile illudere i tifosi il Napoli al momento non può permetterseli, ma almeno si scelgano calciatori validi con la personalità vincente come Benitez ha portato sotto la sua gestione senza impoverire le casse della società.
Ma ora testa, cuore e piedi alla difesa del secondo posto. Se a inizio stagione il Napoli era considerata la quinta-sesta forza del campionato, a sei gare dalla fine e con sette punti di vantaggio sulla terza arrivare dietro la Juventus è un obbligo per chiudere la stagione con il risultato minimo sindacale.
Ancelotti ha promesso di incatenarsi in caso di cessione di Koulibaly e Allan e ieri in conferenza stampa ha ribadito che il futuro è già programmato per cercare di migliorare la squadra.
Ha avuto il coraggio di esporsi e di assumersi importanti responsabilità.
Per Ancelotti il bonus del curriculum e dell’anno della ‘ricostruzione’ scade il 30 giugno. Bruciare anni di gloria nel calcio ci vuole poco, ma molto molto poco.
Buon Forza Napoli a tutti!