Arrivederci Dimaro-Folgarida, il bilancio dei 21 giorni di ritiro del Napoli: l’idea di Ancelotti, ma la ‘cazzimma’ è ancora assente

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La vittoria in amichevole con il Chievo chiude il ritiro del Napoli a Dimaro-Folgarida nella splendida Val di Sole in Trentino. 

Ventuno giorni di coinvolgente entusiasmo ‘festaiolo’ dei tifosi (e non solo), la fresca aria delle Dolomiti, il poco divertente e ripetitivo tormentone ‘Vero o falso’, nonchè l’ossessiva ricerca di popolarità ha rischiato di confondere le idee su quanto visto sul campo.

Beati quelli che si sono goduti la ‘festa’ di Dimaro e che riescono lo stesso a giudicare il lavoro di Ancelotti senza aver visto gli allenamenti.

Per fortuna l’aria di mare ristabilisce i giusti equilibri psico-fisici. Soprattutto aiuta quantomeno a provare a fare un’analisi obiettiva, ma pur sempre soggettiva, di quanto emerso in questi giorni.

L’idea di gioco di Ancelotti. 

Il nuovo mister ha provato soprattutto i movimenti della fase offensiva, principale novità rispetto al Napoli del passato. Ancelotti chiede l’accentramento degli esterni offensivi alle spalle della punta, movimento che permette gli inserimenti degli esterni difensivi e da la possibilità alle due mezzali di attaccare lo spazio.

Per quanto riguarda la fase difensiva la novità più importante arriva sulle palle ferme. La difesa è schierata su due linee: una a cinque a zona totale, l’altra a quattro che inizia a marcare a uomo ma come parte la palla difende a zona.

Ancelotti libera tutti. L’altra grande novità del Napoli di Ancelotti è l’intenzione di utilizzare con il giusto rapporto minutaggio-necessità di campo, tutta la rosa. Soprattutto Ancelotti intende liberare i calciatori dalla ‘prigione’ dello schema ossessivo preteso da Sarri, dando così libero sfogo al talento e all’istinto di ogni singolo calciatore.

Una curiosità. Con Sarri sembra aver lasciato Napoli anche il calcio d’inizio con il lancio lungo sugli esterni. Ancelotti infatti sembra preferire che il calcio d’inizio venga fatto all’indietro per conservare il possesso palla.

Restano invariati il pressing e l’intenzione di gestire la partita con il possesso palla, anche se Ancelotti chiede improvvise verticalizzazioni e frequenti cambi di gioco. 

Così come sembra perdurare l’assenza di ‘cazzimma’, chiamiamola così. Contro il Chievo Insigne è stato più volte colpito in maniera dura e decisamente scorretta. Nessuno del Napoli si è lamentato con l’arbitro o ha fatto capire agli avversari che si stava giocando un’amichevole. Appunto, se in un’amichevole si permette di intervenire in maniera così dura sugli attaccanti napoletani, cosa dovremmo aspettarci quando si farà sul serio?

Ancelotti sa come farsi rispettare in campo, come essere ‘cazzimmosi’. Lo spieghi ai suoi calciatori, è un dettaglio che potrebbe fare la differenza.