Barcellona-Napoli dopo il lockdown: il trionfo azzurro, il tonfo catalano

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Barcellona-Napoli si ritrovano avversari al Camp Nou nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League sabato 8 agosto alle ore 21:00.

Si erano lasciati lo scorso 25 febbraio dopo l’1-1 del San Paolo e i gol di Mertens e Griezmann, prima dello stop imposto dall’emergenza coronavirus.

Uno stop durato 105 giorni per il Napoli (dal 29 febbraio al 13 giugno), 98 giorni per il Barcellona (dal 7 marzo al 13 giugno).

Il lockdown ha fatto bene al Napoli, considerando che il ritorno in campo ha visto gli azzurri vincere la Coppa Italia dopo i due pareggi con Inter e Juventus battuta poi in finale ai rigori. In campionato il Napoli è ripartito dal 6° posto e complice la mancanza di stimoli, ha chiuso il campionato al 7° posto dopo 7 vittorie, 3 sconfitte e 2 pareggi. Dopo il lockdown, Coppa Italia compresa,  il Napoli in 14 partite ha segnato 21 gol (6 in trasferta) e ne ha subìti 14 (7 in trasferta).

Invece il lungo stop non ha fatto bene al Barcellona. Ripartito dal primo posto in classifica con due punti di vantaggio sul Real Madrid, ma già sconfitto prima del lockdown in Coppa del Rey dal Bilbao e in Supercoppa di Spagna dall’Atletico Madrid, il Barcellona chiude il campionato al secondo posto a -5 dal Real Madrid dopo 7 vittorie, 3 pareggi e la clamorosa sconfitta interna per 1-2 con l’Osasuna. In 11 partite i catalani hanno realizzato 23 gol (7 in casa) e ne hanno subìti 7 (3 in casa).

Ma il lockdown ha ripresentato due squadre sulle sponde opposte del fiume della serenità dello spogliatoio e della compattezza del gruppo.

Da una parte il Napoli che con la cura Gattuso ha ritrovato lo spirito di gruppo e il divertimento di giocare al calcio.

Dall’altra il Barcellona in rivolta contro l’allenatore Setien non amato dalla squadra, con il caso Arthur che dopo aver firmato con la Juventus ha preferito restare in Brasile e sulle voci (ma al momento solo voci) sul futuro incerto di Messi dopo le polemiche per alcune dichiarazioni non gradite del presidente catalano Bartomeu.

Ma attenzione: la tigre è più pericolosa quando è ferita…