Si chiude una settimana particolare, una settimana speciale per l’addio di Marek Hamsik. Erano dovuti i messaggi di affetto e ringraziamento all’ormai ex ‘Marekiaro’.
Ma ora basta. Hamsik non può aiutare più la squadra a vincere.
Con il passato non si vince.
Al San Paolo arriva il Torino con un bigliettino da visita niente male in trasferta: una sola sconfitta con la Roma, per giunta dopo che gli è stato negato il rigore del possibile pareggio al 93′.
La squadra dell’ex Mazzarri non perdona distrazioni e vincere con il Torino è importante. Forse addirittura fondamentale per conservare il margine di vantaggio sulle inseguitrici, soprattutto se lo stressante cammino in Europa League dovesse arrivare fino a Baku come tutti si augurano.
Distrazioni e cali di concentrazione che in Europa League non sono perdonati neanche da squadre più che modeste. Lo insegna il finale di partita con lo Zurigo.
Doveva essere una stagione di valutazioni per mister Ancelotti. Invece dopo la bella quanto inattesa dimostrazione di forza in Champions, il Napoli contro ogni pronostico agostano è secondo in classifica e lotta per la conquista di un alloro europeo che manca da trent’anni.
Battere il Torino per difendere il secondo posto e per rispetto e amore dei pochi intimi del San Paolo.
Fare di tutto per vincere l’Europa League.
Sono due obiettivi che richiedono la massima concentrazione e il massimo impegno. Raggiungerli sarebbe il giusto premio per un gruppo che in un sistema-calcio ‘normale’ avrebbe vinto di più.
Sarebbe il giusto ringraziamento a quei tifosi rimasti al fianco della squadra, gruppo sempre più sparuto di quella che una volta era una tifoseria da grande piazza ma che oggi è solo da buio e stretto ‘vicariello’.