In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’ su Radio Punto Nuovo è intervenuto Federico Cafiero De Raho, Procuratore nazionale antimafia.
“Si è parlato di corruzione e sport. Sono stati ricordati molti episodi come i legami che aveva Maradona o l’ingresso a bordocampo di esponenti di clan. Oppure come altri calciatori erano stati coinvolti in questo tipo di frequentazioni che ponevano ombre sui loro comportamenti. Il discorso era generale, si è parlato anche di tennis, di Mike Tyson. L’altro esempio evidenziato è stato quello della ‘ndrangheta. La ‘ndrangheta si era posta come soggetto davanti alla società della Juventus. Esercitando bagarinaggio e approfittando di una serie di benefit che serviva ad affermare il proprio potere.
È stato sottolineato che l’inserimento di un decalogo come ha fatto Aurelio De Laurentiis era un elemento ulteriore significativo dell’importanza di modelli organizzativi per impedire alla criminalità di inserirsi nel mondo dello sport.
Le condizioni poste dal Napoli rappresentano un modello per le altre società.
Il Napoli? Cerchiamo di autolimitarci per non rimanere delusi, allo stadio ci andavo tanti anni fa quando c’era Maradona e non avevo tutele. Non è facile andarci con la scorta e tutto il resto”.