Cagliari, Brescia, Torino, Atalanta: la ‘giusta’ punizione per chi ha i bilanci in ordine?

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Facciamo un passo indietro, precisamente al 27 ottobre 2018. In Empoli-Juventus con i bianconeri sotto di un gol Dybala beneficia di un rigore talmente generoso che per giustificarne l’assegnazione gli opinionisti ‘intellettualmente onesti’ lo definirono “rigore preso con furbizia”. 

Da quel giorno abbiamo provato a trovare nel regolamento qualche comma, qualche casistica che parlasse di “rigore preso con furbizia”. Niente da fare.

In effetti il 24 agosto 2019 dopo il “rigore preso con furbizia” da Mertens in Fiorentina-Napoli è arrivata la conferma che nel regolamento non è previsto un rigore del genere. Proprio come non è previsto il rigore fischiato contro Zielinski nella stessa partita.

Infatti Gravina e Nicchi, rispettivamente presidente della FIGC e degli arbitri, dopo quel rigore hanno montato una sceneggiata mediatica contro Mertens colpevole di essersi preso un ‘rigore con furbizia’ proprio come Dybala a Empoli, con la differenza che poco ci mancasse che allo juventino gli dessero un simbolico Pallone d’Oro.

Quella sceneggiata mediatica di Gravina e Nicchi è stata sottovalutata soprattutto da chi in società avrebbe dovuto vigilare e tutelare il club e i suoi tesserati. Quello era un segnale ben preciso di quale sarebbe stata poi la ‘politica arbitrale’ nelle successive gare del Napoli.

Non a caso da quando Mertens si è procurato quel ‘rigore preso alla Dybala’ il Napoli ha beneficiato di un solo rigore per un fallo di mano talmente netto che non c’era neanche bisogno che l’ottimo Piccinini dedicasse un solo secondo a visionarlo al VAR, come invece è stato costretto a fare dalla segnalazione del collega in sala VAR.

Anzi, al Napoli sono stati negati ben quattro rigori netti che avrebbero meritato almeno di essere visionati al VAR:
  • Napoli-Cagliari 0-1: sullo 0-0 trattenuta su Llorente e sul capovolgimento di fronte i sardi hanno segnato il gol decisivo;
  • Napoli-Brescia 2-0: sul 2-0 trattenuta su Llorente;
  • Torino-Napoli 0-0: Izzo prende per il collo Ghoulam impedendogli di correre solo verso la porta;
  • Napoli-Atalanta 2-2: sul 2-1 ancora una volta Llorente  viene atterrato in area e sulla ripartenza l’Atalanta pareggia.

In pratica, facendo un dare e avere con il ‘rigore alla Dybala’ avuto a favore a Firenze, al Napoli mancherebbero almeno cinque punti per rigori netti non assegnati o, quantomeno, neanche visionati al VAR che avrebbero evitato magari i gol al passivo subìti dal Napoli con Cagliari e Atalanta.

Tradotto in classifica gli azzurri, con tutti i loro limiti e le loro lacune, sarebbero a -3 dalla capolista Juventus. 

Soprattutto il Napoli sarebbe terzo in classifica con tre punti di vantaggio sulla stratosferica Atalanta e con quattro punti sulla Roma. In pratica sarebbe diventata una delle principali candidate alla conquista di almeno uno dei quattro posti Champions.

Già, la Champions e i suoi tanti soldi che il Napoli meritatamente ha incassato per quattro stagioni consecutive.

Con quei soldi il Napoli potrebbe rinforzarsi ancor di più, senza viceversa potrebbe subire un ridimensionamento. Con quei tanti soldi qualche prestigioso club, magari ben visto politicamente o mediaticamente, potrebbe sistemare i propri bilanci e migliorare la propria competitività. 

I torti arbitrali subìti dal Napoli fanno pensare davvero a male.

Come disse Giulio Andreotti: A pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”…soprattutto nel calcio italiano!