Don Andres. L’illusionista. L’autore del gol vittoria nella finale dei mondiali 2010 vinti dalla Spagna in Sudafrica.
Per definire la grandezza di Andres Iniesta Lujan, l’unico modo è elencare il palmares di un calciatore dalle giocate sublimi, dagli assist illuminanti per Messi e compagni: 9 Liga di Spagna compresa quella di questa stagione, 6 Coppe del Re di Spagna compresa quella vinta quest’anno, 7 Supercoppe di Spagna, 4 Champions League, 3 Supercoppe Uefa, 3 Mondiali per Club, 2 Campionati Europei per Nazioni, 1 Mondiale.
Tanti i premi personali vinti, ma mai il Pallone d’Oro malgrado abbia vinto tutto quello che ha vinto Messi con in più un Mondiale. Tante volte oltre ad essere dei fuoriclasse, dei top-player vincenti, per certi premi bisogna avere anche un certo appeal mediatico.
Nato a Fuentealbilla nella provincia di Albacete l’11 maggio 1984, cresciuto nelle giovanili proprio dell’Albacete e nella cantera catalana poi, Iniesta ha giocato solo nel Barcellona diventando una bandiera del club.
Iniesta oggi ha annunciato che dopo 22 anni a fine stagione lascia il Barcellona. Un annuncio in lacrime, le stesse di chi ama il calcio e che già sente la mancanza di Iniesta anche se tifa per altre squadre. Continuerà a giocare ma non in Europa, probabilmente in Cina, perchè non vuole sfidare il suo Barcellona.
Queste le parole di Iniesta durante la conferenza stampa di addio, tenuta in presenza dei suoi famigliari e di Messi e Suarez:
“Io sono un tipo onesto, e voglio continuare a esserlo con me e con il club che mi ha dato tutto: non mi sento di poter continuare a offrire il rendimento che ho tenuto finora. È una questione di natura, di vita, il tempo passa e non ci si può fare nulla. Sto per compiere 34 anni, non mi perdonerei mai se non fossi in grado di dare qualcosa a questo club, e ora sta diventando sempre più difficile”.