Caos Napoli, una figuraccia internazionale che andava evitata e dove hanno perso tutti

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Una figuraccia europea forse senza precedenti con tanti media internazionali presenti oltre l’UEFA, non abituata a essere presa in ‘contropiede’ sui ferrei cerimoniali previsti per le partite delle coppe europee. 

In passato qualche debacle sportiva o qualche atroce ‘orrore’ arbitrale ha circoscritto la mortificazione, la rabbia, il senso di impotenza dei tifosi alle cose di campo, facilmente cancellabili dalla prima vittoria.

Invece quanto accaduto nel dopo gara del San Paolo contro il Salisburgo ha gettato nello sconforto, ha avvilito all’inverosimile, ha finanche nauseato chi la maglia del Napoli la segue per passione e non per interessi.

Ma non hanno perso solo la società e Ancelotti ormai delegittimati agli occhi dei tifosi. Soprattutto hanno perso i giocatori che, è opportuno ricordarlo, sono dei dipendenti pagati per eseguire le direttive della proprietà. Come in una qualunque fabbrica, in un qualunque ufficio.

La cosa peggiore per i giocatori è che ora si sono messi da soli con le spalle al muro. Se fino ad ieri gli è stato perdonato qualsiasi prestazione incolore, ogni gol già fatto ma incredibilmente fallito o i tanti passaggi da scuola calcio sbagliati, da oggi i tifosi traditi e umiliati agli occhi dell’Europa pretenderanno molto di più se non addirittura l’infallibilità. Adesso non hanno più l’alibi del fuori ruolo, del turn-over, del modulo adatto o meno alle loro caratteristiche.

Il caos del dopo Napoli-Salisburgo è una figuraccia internazionale che un club che ambisce ad essere un top in Europa, non può permettersi e che non avrebbe dovuto permettere.