Chiellini in preda a un raptus di arrogante onnipotenza: “Noi le finali le perdiamo perchè le giochiamo, ci devono chiedere scusa”

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Chiellini la classica espressione dell’arroganza del potere, anzi del ‘Guappo in casa e fesso in piazza”.

Perchè chi riesce a vincere tanti scudetti in Italia, anche se macchiati dai dubbi di calciopoli e dei processi per doping, poi in 31 partecipazioni in Champions è riuscito a trionfare una volta sola proprio come Celtic, Steaua e PSV vuol dire che qualcosa che non va ci deve pur essere e quindi il detto del guappo e del fesso calza a pennello.

Chiellini, così come anche Pjanic e Allegri nei giorni scorsi, pretendono che gli altri non debbano lamentarsi degli arbitri per dare un segnale di civiltà. Poi stranamente dimenticano la vergognosa sceneggiata fatta in occasione della gara con il Real Madrid, eliminati per un rigore sacrosanto.

Tutta l’arroganza di chi ha messo sotto scacco l’intero movimento calcistico italiano, si riassume in queste dichiarazioni di Chiellini dopo la gara con la Roma:

“Nella vita ci vuole rispetto, hanno parlato e festeggiato troppo presto, e ora pagano le conseguenze. Ora festeggiamo noi, noi le finali le perdiamo perchè le giochiamo, mentre altre squadre decidono di uscire ai sedicesimi, stasera voglio fare chiarezza. Bisognava chiedere scusa, non è stato fatto e quindi voglio mettere i puntini sulle i. Chiarirci per la Nazionale? Non ho niente da chiarire, ho chiarito stasera”.

Chiariamo subito che quest’anno la finale la Juventus non l’ha giocata e che quella di Insigne era solo una battuta. Ma la vera cosa divertente è che i tesserati e i tifosi bianconeri danno sempre la sensazione di soffrire per il fatto che chi pur non vincendo è ammirato dal mondo intero per il bel gioco che altri malgrado i campioni a disposizione non riescono a fare e che, di contro, chi vince SOLO in Italia è guardato sempre con sospetto. Inoltre ricordiamo che se l’Italia non ha la possibilità di giocare la finale ai prossimi campionati del mondo è soprattutto per il fallimento in nazionale del blocco juventino che puntualmente fuori dalle competizioni italiane fallisce l’obiettivo.

Forse Chiellini non sa che a Napoli nessuno ha festeggiato in anticipo uno scudetto. Tutti i napoletani sapevano che mai e poi mai sarebbe stato permesso a qualche squadra, soprattutto al Napoli, di interrompere la striscia dei sette scudetti consecutivi.

Ma i napoletani nono sono come quei tifosi che si beano per le gesta di una squadra condannata per calciopoli, coinvolta in un processo per doping e che ha calpestato 39 morti festeggiando una Coppa dei Campioni macchiata di sangue solo per la bramosia di vincere. Quella napoletana non vive di trofei ad ogni costo ma di passione e amore per una maglia che rappresenta una terra.

Fatevene una ragione. Considerando che la tifoseria bianconera è soprattutto siciliana, campana, pugliese, calabrese, la maglia della Juventus apolidamente rappresenta un’area generica: il meridione italiano.

E questo forse è il vero e unico motivo di orgoglio della storia di un club le cui vittorie ormai sono state ‘capite’ anche all’estero.