Commento e statistiche di Napoli-Spezia 1-0: il falso turn-over, il merito di Spalletti, quel difetto da correggere

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Stadio Maradona: dopo il successo sul Liverpool il Napoli concede il bis in campionato con lo Spezia.

Non un Napoli brillante come era prevedibile dopo la splendida prestazione con il Liverpool. Complice anche il non gioco dello Spezia punito nei minuti finali. Ma l’unica cosa che contava era portare a casa i tre punti e il Napoli ha compiuto la sua missione.

Non a tutti è piaciuta la scelta di Spalletti di cambiare QUATTRO elementi dell’undici cosiddetto titolare.

Mario Rui ad oggi è il titilare del ruolo di esterno sinistro basso, Politano è un co-titolare con Lozano del ruolo di esterno destro alto.

Quindi i cambi riguardano quello obbligato in attacco per l’infortunio di Osimhen, il cambio in difesa con Juan Jesus, autore di un’ottima gara, che ha permesso a Kim di tirare il fiato infine l’azzardo, forse necessario, di cambiarne due su tre a centrocampo con Elmas e Ndombele che hanno fatto rimpiangere troppo Zielinski e Lobotka ‘costretti’ poi a entrare nella ripresa. Ma in merito a questa scelta è opportuno ricordare che la scorsa stagione Lobotka si è fermato 3 volte per problemi muscolari per un totale di 63 giorni e Anguissa si è fermato per lo stesso motivo 4 volte per un totale di 53 giorni.

Cosa è piaciuto.

La vittoria sofferta. La squadra ha dimostrato di non farsi prendere dall’ansia del risultato credendoci fino alla fine.

Il gol di Raspadori. Importantissimo non solo per la classifica del Napoli, ma soprattutto per il calciatore che così si è scrollato un po’ dell’ansia di dover dimostrare di valere i 30 milioni pagati per lui.

La scelta di far giocare Ndombele. Il centrocampista francese deve ritrovare soprattutto il ritmo partita che è cosa ben diversa dall’essere solo allenati. Solo facendolo giocare il più possibile Spalletti può recuperare il prezioso calciatore.

La caparbietà di Spalletti con Raspadori. Quando tutti ne invocavano la sostituzione per una prestazione non proprio esaltante, Spalletti ha creduto in Raspadori (forse l’unico a farlo) e alla fine ha avuto ragione lui.

Il terzo clean-sheet stagionale. Con Meret tra i pali il Napoli ha mantenuto per la terza volta in sei partite la porta inviolata in Serie A.

Cosa non è piaciuto.

L’eccessiva voglia di mettersi in mostra di Elmas e Raspadori. Entrambi hanno avuto una delle poche chances di partire titolari in questo avvio di stagione. Entrambi hanno giocato con l’ansia di dimostrare di essere all’altezza dei titolari. Risultato: tanta confusione nelle scelte delle giocate.

Ndombele. Dispiace dirlo ma ad oggi è l’anello mancante di questa squadra. Il calciatore ha tante qualità e presto lo dimostrerà anche in campo. Oggi la sua condizione fisica lo penalizza e di conseguenza penalizza anche la squadra.

La lacuna della fase difensiva. Lecce, Lazio, Liverpool: 3 gol subìti in fotocopia con un tiro dal limite dell’area NON contrastato da nessuno. Anche lo Spezia, l’unico vero tiro in porta fatto, lo ha fatto partire dal limite dell’area senza che nessuno del Napoli abbia contrastato il tiratore, per fortuna questa volta Meret è stato bravo a parare. Uno spunto di riflessione per Spalletti.

L’arbitraggio di Santoro.

Ottima la direzione di gara dell’arbitro Santoro al suo esordio al Maradona. Bravo a non fischiare il rigore INESISTENTE e ancor più bravo a gestire il parapiglia tra le panchine dopo il gol di Raspadori.

I numeri della gara.

  • Tempo di gioco: 98’03” – Effettivo: 53’04”;
  • Tiri: Napoli 28 – Spezia: 10
  • Tiri nello specchio della porta gol compresi: Napoli 6 – Spezia 1;
  • Falli contro fischiati: Napoli 6 – Spezia 14;
  • Ammonizioni: Napoli 1 – Spezia 2;
  • Espulsioni: Napoli 1 (dalla panchina) – Spezia 1 (dalla panchina)
  • Corner: Napoli 10 – Spezia 5.