Vi presentiamo il Parma primo avversario del Napoli nel campionato di Serie A 2020-21.
Breve storia. Il Parma è stato fondato nel 1913 ma la società si è sciolta nel 1969 per poi essere stata rifondata nel 1970. Dopo aver giocato nel campionato di Prima Divisione nel 1925-26 fa il suo esordio in Serie A solo nella stagione 1990-91 quando inizia il periodo d’oro del Parma con la gestione della Parmalat e de l suo presidente Callisto Tanzi. Con Nevio Scala in panchina e tanti top-players (Buffon, Thuram, Fabio Cannavaro, Asprilla, Zola, Stoichkov, Crespo, giusto per citarne qualcuno) il Parma in dodici anni vince 3 Coppe Italia, 1 Supercoppa Italiana, 1 Coppa delle Coppe, 2 Coppe Uefa e 1 Supercoppa Europea.
Il crac della Parmalat del 2003 fa mancare al club le risorse economiche e la crisi culminaa con il fallimento del 2015 e la retrocessione in Serie D della società. Nella stagione 2018 torna in Serie A. I colori sociali sono il bianco, il nero (la famosa maglia bianco-crociata, giallo e il blu. Lo stadio di casa è il Tardini con una capienza di 27.906 posti.
Il Parma di oggi. La stagione 2020-21 inizia con due grandi novità. La proprietà è passata nelle mani del solido e ricco gruppo americano Krause Group. con Kyle Krause presidente, e l’allenatore è il 44enne romano Fabio Liverani.
La squadra. Come per tutte le squadre di Serie A questo inizio di stagione è ricco di incognite: squadra non rodata, calciomercato ancora lungo, poche amichevoli precampionato giocate per l’emergenza coronavirus.
Il modulo preferito da Liverani è il 4-3-1-2 che spesso trasforma in 4-3-2-1 con baricentro basso e predisposizione alle ripartenze e il passaggio al 4-5-1 in fase di non possesso con tanta densità a centrocampo. La partenza di Kulusevski e l’assenza di Gervinho abbassano di molto la qualità della rosa, anche se in attacco non bisogna sottovalutare il vigore fisico dell’ex Inglese e Cornelius e della voglia di riscatto degli altri tre ex: Sepe, Grassi e Dezi. Il centrocampo è dotato soprattutto di fisicità e prova a portare un pressing feroce sui portatori di palla avversari con la possibilità di marcature a uomo. La difesa guidata dall’esperto Bruno Alves è forte di due esterni che spingono tanto, ma non è proprio impeccabile in fase difensiva.