Controcorrente. L’obiettivo vero di Insigne deve essere il 19 settembre

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L’infortunio di Lorenzo Insigne in vista del ritorno degli ottavi di Champions League è una tegola che davvero non ci voleva, anche per quello spirito di sacrificio che porta l’attaccante di Frattamaggiore a fare importanti ripiegamenti difensivi (che in pochi sanno apprezzare). 

Senza dubbio quella con il Barcellona è la partita dell’anno e tutti vorrebbero esserci, compreso Lorenzo. Al momento quella con il Barcellona per importanza è seconda solo alla finale di Coppa Italia vinta contro la Juventus lo scorso 17 giugno.

La diagnosi del suo infortunio, a sentire gli esperti (giusto fidarsi di loro), non è delle peggiori perché potrebbe essere smaltito entro sabato e far tornare Insigne a disposizione di Gattuso in tempo per la sfida contro Messi. Anche se con pochissimi allenamenti nelle gambe e quindi non al top della condizione in una gara dove tutti devono essere al 100%.

Ma la diagnosi non è neanche delle migliori perché chi lo ha sofferto in passato è stato fermo tra le 3 e le 5 settimane (e questo è un dato statistico inconfutabile).

Nel calcio ovviamente tutto è possibile come hanno dimostrato i successi del Leicester in Inghilterra, della Grecia agli Europei del 2004 e del Porto proprio in Champions sempre nel 2004.

Quindi non è da escludere che il Napoli possa davvero eliminare il Barcellona e qualificarsi alla storica final eight di Lisbona. Addirittura non è escluso neanche che il Napoli possa compiere una miracolosa impresa e, grazie anche alle gare secche, vincere la Champions.

Ma quante possibilità reali ha il Napoli di eliminare il Barcellona? Con Insigne magari il 30%, senza forse il 20%? Soprattutto quante possibilità ha il Napoli di vincere la Champions? Con Insigne magari il 15% e senza il 10%?

Allora è anche facile prevedere che lo staff medico saggiamente possa decidere di non forzare il rientro di Insigne, anche per non compromettere il totale recupero del calciatore per l’inizio del prossimo campionato previsto per il 19 settembre.

Con o senza Insigne l’importante è la convinzione di poter fare l’impresa o, comunque, vendere cara la pelle e uscire dal Camp Nou a testa alta.