Cori razzisti un mese dopo la precisazione di Rizzoli: ancora una volta tradito il protocollo, ma ora chi paga?

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Era il 26 novembre quando il designatore degli arbitri di Serie A Nicola Rizzoli, è intervenuto a ‘Radio anch’io lo sport’ parlando tra le altre cose anche del protocollo previsto in caso di cori a sfondo razzista. 

Nicola Rizzoli parlando dei cori di discriminazione territoriale e razziale ha precisato:

“Per quanto riguarda i cori con Gravina ci siamo confrontati e sono atteggiamenti assolutamente da perseguire. C’è già una procedura ufficiale che richiama ai problemi di razzismo o di razzismo territoriale:

  • Bisogna fermare la gara e fare un annuncio;
  • qual’ora continuino, un altro annuncio con tutte le squadre a centrocampo;
  • poi si interrompe la sfida e infine si finisce negli spogliatoi;
  • quando si rientra negli spogliatoi non decide più l’arbitro ma il responsabile dell’ordine pubblico interviene decidendo se sospendere o meno la partita stessa”. 

Il punto 6 sulla ‘Tutela dell’ordine pubblico in occasione delle gare” prevista dalla Regola 5 del Regolamento del Giuoco del Calcio stabilisce che: “Il responsabile dell’ordine pubblico dello stadio, designato dal Ministero dell’Interno, il quale rileva uno o più striscioni esposti dai tifosi, cori, grida ed ogni altra manifestazione discriminatoria di cui al comma 3) costituenti fatto grave, ordina all’arbitro, anche per il tramite del quarto ufficiale di gara o dell’assistente dell’arbitro, di non iniziare o sospendere la gara”.

Quindi un protocollo da seguire per i cori razzisti esiste già e Rizzoli lo ha ribadito e chiarito giusto un mese prima di Inter-Napoli. A questo punto è lecito chiedersi, durante la partita Inter-Napoli:

  • Perchè ancora una volta quel protocollo è stato ignorato?
  • Chi ha deciso di non seguire il protocollo previsto?
  • Quali saranno le conseguenze per chi si è preso la responsabilità di ‘tradire’ il protocollo?

In attesa che Nicchi e Rizzoli finiscano di difendere a spada tratta l’autonomia del mondo arbitrale, sarebbe gradita una presa di posizione del Ministro degli Interni Matteo Salvini appena avrà digerito pane e Nutella. Salvini non può ignorare la questione visto che è il suo Ministero a nominare il responsabile dell’ordine pubblico durante lo svolgimento di una gara.