Per Dybala Juventus-Real Madrid è stata una doppia debacle.
La sonora sconfitta della Juventus abbinata alla finale persa a Cardiff, è il certificato della manifesta inferiorità al cospetto del Real Madrid. Eppure la Juventus, gioco a parte, è quanto di meglio riesce ad offrire il calcio italiano per organizzazione e potere economico, politico e mediatico.
Dybala ha perso anche il confronto diretto con i Real fuoriclasse, in una partita dove alla pari di Higuian anche questa volta non è riuscito ad incidere come viene chiesto a un vero top player.
Ma quella di Dybala andrebbe considerata una sconfitta di tutto il calcio italiano.
Soprattutto sembra essere la testimonianza del livello non proprio eccelso della Serie A, dove quelli considerati campionissimi diventano autentici flop appena varcano il confine calciofilo.
Ricordiamo che Callejon e Albiol, fondamentali nel Napoli, nel Real erano alternative ai titolari. Immobile, capocannoniere della Serie A con il Torino, ha deluso prima in Germania con il Dortmund, poi in Spagna con il Siviglia, prima di tornare ad essere goleador implacabile con la maglia della Lazio. Hanno deluso anche Verratti al PSG, Cerci all’Atletico Madrid, Cuadrado bocciato dal Chelsea, fino a Pogba passato da osannato top player in bianconero a caso misterioso in Premier League al punto che in tanti ne chiedono una immediata cessione.
Ma questi sono solo alcuni esempi che vanno ad aggiungersi ad altri parametri di valutazione che mortificano il calcio italiano.
La mancata qualificazione ai mondiali in Russia. Il campionato Europeo che manca in Italia dal 1968 così come l’Europa League che non vede una bacheca italiana dal 1999. La Champions che latita dal 2010. I top player in Italia che diventano giocatori alle soglie della normalità in altri campionati. Stadi e situazioni economiche anche di grandi club che…vabbé meglio lasciar perdere questi argomenti.