Dai due tempi con il Milan una significativa indicazione per Mazzarri

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Dopo la sconfitta con il Milan il Napoli si allontana sempre più dalla zona Champions: sette punti da recuperare e cinque squadre da superare.

I numeri impietosi certificano il crollo verticale in campionato della squadra campione d’Italia, iniziato con Garcia ma accentuato dalla gestione Mazzarri:

  • in 11 partite 4 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte per un totale di 14 punti su 33;
  • in 11 partite appena 8 gol segnati e 14 subiti;
  • perse ben cinque posizioni in classifica dalla 4° alla 9°;
  • 7 partite su 11 senza segnare un gol, addirittura zero gol nelle ultime cinque trasferte.

Il problema del gol potrebbe essere la logica conseguenza delle strategie tattiche troppo rinunciatarie, che costringono gli attaccanti del Napoli ad avere una elevata capacità realizzativa per concretizzare le pochissime REALI palle gol create.

Non si spiega invece come sia possibile che, dopo 2 mesi, non si vedano ancora neanche i minimi e basilari automatismi della fase difensiva, lacuna evidenziata dal gol-vittoria di Theo Hernandez a Milano. Eppure Mazzarri ha potuto godere di ben due delle tante invocate settimane tipo senza gare infrasettimanali.

La cosa che però più preoccupa è che dopo due mesi dall’investitura di Mazzarri, la squadra non ha ancora una sua identità di gioco ben delineata.

Sicuramente gli infortuni e la contemporanea assenza di Osimhen e Anguissa hanno inciso non poco sul rendimento della squadra. Però non giustificano la mentalità ormai trapassata del primo non subire gol, preoccupandosi più di limitare l’avversario invece di lanciare fin dalle scelte iniziali di formazione inequivocabili e coraggiosi segnali da grande squadra che vuole vincere.

I due tempi con il Milan hanno però dato un’indicazione ben precisa sul vero DNA del Napoli.

Il primo tempo ha praticamente detto che se il Napoli si preoccupa solo di limitare l’avversario, oltre a non essere mai pericoloso, alla fine concede sempre il gol che mette in salita la partita.

Viceversa il secondo tempo del Meazza con un attaccante in più (Politano), dove il Napoli avrebbe meritato il pareggio, ha confermato quanto visto negli anni passati: se la squadra mette in campo il coraggio e la voglia di attaccare può mettere sotto chiunque…anche il Barcellona con le sue notevoli carenze difensive…

Ad esempio le due immagini successive, fonte Lega Serie A, mostrano come nel secondo tempo sono diventate più offensive le posizioni di Kvara rispetto al primo (il rosso indica la zona di maggiore presenza del calciatore)

Ora sta a Mazzarri fare tesoro del prezioso suggerimento arrivato dalla sfida con il Milan al Meazza, anche perché il Napoli è il cacciatore che deve inseguire la preda e ha un solo modo per raggiungerla:
fare tre passi alla volta (VINCERE), perché facendo un passettino (punticino) alla volta la preda scappa!

Buon Forza Napoli a tutti!