De Laurentiis: “Cosa è successo con Spalletti, centro sportivo entro 24 mesi”

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha tenuto una conferenza stampa nella sala stampa del SSCN Konami Training Center di Castel Volturno.

Questi i passaggi più interessanti delle dichiarazioni del presidente De Laurentiis.

“Dopo 19 anni e uno scudetto vinto fa male avere sempre una cultura del dubbio. Certe cose non è sempre possibile dirle mentre accadono e uno spera sempre che ci sia sempre una soluzione. Mi sono assunto tutte le colpe, però avevo fatto bene il contratto a Spalletti. Era lo stesso di Benitez. L’opzione che ho esercitato tre giorni dopo le te partite con il Milan, e che nel mondo del calcio non è capita, molti pensano sia bilaterale, ma è unilaterale. Quell’opzione di un altro ulteriore anno è un valore che puoi rifiutare di darla oppure concederla. Io entro un termine predeterminato avevo il diritto di esercitarla con una comunicazione scritta. 

Siamo andati in un ulteriore ritiro a novembre-dicembre in Turchia, siamo tornati e furono mesi meravigliosi a gennaio e febbraio, prima del calo di marzo. La grande scoperta, la grande star era stata Kvara. Kvara da marzo fino a novembre non ha più segnato e perdere uno così ti può creare problemi. Io devo riconoscere a Spalletti che dopo un primo anno in un cui gli presentai un gruppo di personaggi che non remavano a favore del club, pur essendo professionisti, come Benitez nel secondo anno ha deciso di dormire qui. Significa anche non disperdere il proprio tempo, svegliarsi di notte, come lui ha confessato nel film che sto finendo.

Ci rimango male nell’uscita dalla Champions perché mi aspettavo di vincerla. Se è andata in finale l’Inter a 20 punti da noi, perché non potevamo giocarcela noi. Vincere lo Scudetto dopo 33 anni è importantissimo, ma pure la Champions, magari già giocare la finale mi dava la partecipazione al mondiale per club della FIFA che vale almeno 100mln di investimenti ulteriori. Fuori dalla coppa anche per gli arbitri? Mi ritengo libero e credo di essere ricco anche per finanziare con i miei soldi lo stadio, il nuovo centro sportivo con 12 cambi che faremo nei prossimi 24 mesi anche perché tra un anno e mezzo devo lasciare Castel Volturno. Ma sono un uomo libero, non me ne frega niente degli arbitri. Io sto immaginando quello che c’è da fare per il 2030 per avere una società economicamente per competere con le più forti del mondo. Questo è il mio obiettivo.

Quando gli mandai la pec mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio Spalletti ci comunicasse di volere fare un anno sabbatico per tornare a fare il contadino e coltivare la terra.  Accuso me stesso perché il mio errore è stato non far valere l’opzione per fare restare Spalletti. Poi si andava allo scontro frontale, ci sarebbe stata una causa. Poi se già pregustava l’incontro per la nazionale…ma sono illazioni che non posso fare, posso averla nei miei pensieri. Io non ho mai avuto contrasti, immaginate male. Era un rapporto presidente, allenatore, non c’era questo confronto quotidiano. Non entro nel merito delle sue convenienze, ma se uno mi dice ‘presidente, voglio tornare a curare le mie cose, è stato faticosissimo, mi lasci andare’ poi però torni ad allenare la nazionale, c’è una contraddizione o no? La penale? E’ in mano agli avvocati.

Non vi dimenticate però che l’altro anno è stato anche più semplice. I successi avuti, meritatissimi giocando un calcio molto bello, l’altro anno il Liverpool è arrivato quinto e Ajax ha avuto problemi maggiori.

Lui unico responsabile dello sgretolamento del Napoli dello scudetto? No. Dopo il terzo posto, anziché ringraziarlo, gli hanno fatto gli striscioni per invitarlo ad andare via.

Kim? Arrivava a Napoli solo con quelle condizioni. Non lo conosceva nessuno, ora sembra si sia vinto solo per lui togliendo valore a tutti. Netti abbiamo incassato 42 milioni di euro ma pur sapendo in anticipo del suo addio non era certo facile trovare un sostituto perché devi prendere uno giovane, non extracomunitario, che sia bravo e che non vada via per la coppa d’Africa.

La critica è necessaria, ma dovreste accompagnare la società in un percorso perché in 19 anni non vi abbiamo mai tradito. Io chiudo il bilancio con 80 milioni di utili e 147 milioni di riserva a bilancio. Non me li metto in tasca, anche perché fortunatamente non mi servono. Ma leggo sempre acredine, non so per quale motivo, invidia o cos’altro.

Giuntoli?  Preso dal Carpi è cresciuto con noi per otto anni, nascondendomi addirittura che era juventino sfegatato altrimenti non l’avrei neanche trattenuto. Per Cristiano sono sempre pronto a dargli una mano, anche se spero non debba mai averne bisogno. Ma certe cose non tollero, ma è un’altra storia. Da novembre era un separato in casa, anche perché mi diceva sempre che voleva andare alla Juve.

Thiago Motta? Era nella lista dei possibili allenatori da Napoli, ma già in una conversazione di circa 6 ore a Roma mi disse che lui puntava ad allenare squadre di cui non dico il nome fuori dall’Italia. Quando è venuto da me l’avvocato di Luis Enrique siamo stati tre giorni a parlare, poi ha preferito il PSG. Ci sono dei club che essendo più blasonati hanno più attrazione. Vedi anche Dragusin al quale ho offerto più soldi del Tottenham, ha preferito l’Inghilterra pure a fronte del Bayern e non puoi combattere.

Garcia? Ho sentito dire che De Laurentiis ha scelto un bollito, un bollito anche Mazzarri, cose che se io fossi un allenatore vi farei causa. Garcia ha un curriculum non da bollito o da fuori dal sistema. Quando a Capodimonte lui disse di non aver visto le partite del Napoli pensavo fosse un gioco, poi ha dimostrato di voler seguire un percorso suo. esonerare è sempre doloroso per l’esonerato, anche se continua a prendere soldi, e per chi esonera. Preparazione atletica? A Longoni feci una testa così per concertarsi con Sinatti, ma da francese con la puzza sotto il naso mi fa mandare via Sinatti che mi dice di non voler stare sotto Rongoni. Gli dissi che era fondamentale ma litigano e dobbiamo mandarlo via. Grandissimo errore, dovevo dire a Garcia fuori tu o Rongoni. Ma se lo avessi mandato via subito e portato Mazzarri come doctor tutto fare cosa avreste detto ? Rivoluzione, De Laurentiis è impazzito.

L’ho mandato via perché con l’Empoli scesi prima della gara e dissi che sbagliava e uno che dice mi lasci fare o stai zitto o lo cacci subito. Poi all’intervallo gli dissi ma ti vuoi far mandare via? Fui accusato di aver tolto potere a Garcia nello spogliatoio. Mazzarri ha l’umiltà di capire, quando io gli ho chiesto di replicare il gioco di Spalletti ma è un errore perché le squadre avversarie ti fanno tana dopo un po’, allora con Kvara più centrale è tanta roba e bisogna concentrarsi su difesa e centrocampo. 

La Lega si vuole distaccare dalla Federazione? Lo dico da tempo. La Premier è l’unica che fattura certe cifre e l’unica che va in tutto il mondo e porta le famiglie allo stadio, ma noi non ne vogliamo sapere perché i politici vogliono solo i voti di chi pensa allo stadio come terra franca. La Lega è inesistente, poi i miei dicono che non devo dirlo, ma non è strutturata come un’impresa.

Il problema non è neanche le 18 squadre ma bisogna capire quali squadre perché quelle che lottano per le prime posizioni e quelle per non retrocedere sono sempre le stesse e tolgono competitività al campionato: la democraticità c’è solo quando vi fa comodo? Vogliono copiare l’NBA, ma lì nessuno retrocede, tutti possono crescere e fortificarsi. De Laurentiis diceva da una vita delle cinque sostituzioni, dico da una vita delle espulsioni a tempo ed ora iniziano a sperimentarlo, ma qui la logica non esiste.  Il discorso è che noi combattiamo in un contesto sbagliato. Nel Consiglio c’è l’Empoli, l’Atalanta, Milan e Verona che prendono le decisioni perché questo fa comodo a Lotito

Siamo l’unica squadra in Italia con un bilancio in attivo, contro squadre indebitate per un miliardo e che non dovrebbero neanche iscriversi. Ce la mettiamo tutta, ma fatturiamo il 50% meno di Juve Inter e Milan e quindi dobbiamo essere perfetti, non dobbiamo sbagliare nulla.

Stadio? L’ho detto al Sindaco: o ci mettiamo d’accordo nei prossimi 120 giorni o lo faccio altrove, non è la solita provocazione. Afragola ha l’implementazione della stazione dell’alta velocità e la metropolitana fin lì.

Superlega? Mai detto di essere favorevole, anzi a Florentino Perez ho sempre detto che era un progetto sbagliato e che andava cerato un campionato parallelo europeo dando però la priorità al campionato nazionale, importante anche più delle nazionali. Però ho dato atto a Florentino che ha creato il fattore scatenante.

Mazzarri resta? E’ un amico di famiglia, ha capito che quando passò all’Inter fu una scelta sbagliata. Questa cosa che noi siamo una squadra di passaggio mi fa arrabbiare. Ma ora lasciatelo lavorare, poi sarà quel che sarà.

Zielinski? In estate mi ha detto che voleva restare, non ce l’ho a a morte con lui ma con Bolek che lo ha voluto vendere per guadagnare. Zielinski era quello che guadagnava di più, ma non cambio considerazione su Piotr. Poi se non ti alleni e non ci metti la foga, se ha paura di infortunarsi perché non ha ancora firmato tutte le carte, io non posso tenere il dubbio. Traoré ha un riscatto della madonna, come faccio a capire se devo riscattarlo o meno?

Io e il mio carattere il problema della poca serenità nel Napoli e dei rifiuti al Napoli? Tutto è sereno nell’ambiente. Sbaglierò forse nel fare il condottiero, ma se i soldi sono miei prendo io delle decisioni. Il Napoli è una società pulita, non ho scheletri negli armadi. Do sempre seguito alla ragione, l’unica strada maestra.

Fallimento senza Champions? Lo Scudetto se non sei abituato è un qualcosa di straordinario, lo dissi anche in campo che bisognava puntare all’Europa, era difficile ripetersi. A Napoli anziché aspettare gli altri sei tu che devi fare cambi per dare nuove motivazioni. Forse ci torneremo tra altri 3 anni, ma non è che se non vado in Champions non provo a tornare a vincere”.