Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentis ha rilasciato un’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli. Questi alcuni passaggi delle sue dichiarazioni.
“E’ un campionato falsato perché nessuno ha avuto la cultura dell’azione meditata. Si può fare questo campionato o non si può fare? Se io non posso stare a contatto come tifoso, non posso neanche fare uno sport di contatto.
Se qualcuno sarà positivo al rientro dalle nazionali, quante cause irrinunciabili ci saranno contro la UEFA e la FIFA? Bisognerebbe chiedere molti danni. Non si mettono solo a rischio i campionati, si mette a rischio la vita. Questo è un gioco, ma anche un’industria. E’ inutile che la UEFA stabilisca il Fair Play Finanziario e poi ignora i diritti dei tifosi e delle società che li rappresentano. Bisogna prendere atto e coscienza del fatto che loro sono inadeguati per stare alla UEFA. Dovrebbero dare tutti le dimissioni. Quanti anni sono che vediamo quella sigla e sentiamo quella musica? Come le coppe europee hanno fatto il loro tempo, così come ha fatto il suo tempo chi sta alla UEFA. Non è un problema anagrafico, ma culturale.
Osimhen ha tutte le qualità e poi è giovanissimo, è un ventunenne che ha perso i genitori in tenerissima età. E’ un ragazzo che è cresciuto in un Paese complicato. E’ incredibile lo stato sociale che c’è lì, sembra di tornare al Medioevo. Per cui il ragazzo ha sofferto tanto e ha imparato cos’è la dignità. Dimostra grande maturità, grande serenità, ma soprattutto una grande dignità.
Per Sokratis ci stiamo lavorando. Il mercato in uscita è tutta una risata. Nel mondo del calcio le palle si gonfiano a dismisura, sembra che tu stia parlando con delle persone che sembrano semplici ricattatori. E’ anche molto divertente. Quando li sento parlare faccio finta di prestarmi al gioco e con gli occhi accenno quasi un consenso, voglio vedere la sfacciataggine a cui si arriva.
Io ho 83 milioni di tifosi solo nel mondo occidentale e il tuo editore si ostina a fare una radio che non vuole andare a livello nazionale. Io dico basta! Con Radio Kiss Kiss non ci voglio più lavorare. Questa è l’ultima mia intervista su Radio Kiss Kiss.
Con il Pescara al San Paolo auspico di avere 23 mila persone allo stadio, ossia la metà della capienza.
Allan ufficiale all’Everton? Dovete chiedere a Giuntoli e Chiavelli. Ora devo andare a verificare se tutte le carte sono a posto. L’ultima volta che ho sentito il nostro avvocato Grassani mi sembrava che fosse tutto a posto ma non se abbiano già firmato.
Milik e Koulibaly? D’ora in poi quando ci saranno delle offerte importanti noi cederemo tutti, anche se stanno con noi da un anno. Quando mi sono state offerte 110 milioni di sterline sono stato scorretto verso il club e i tifosi a non cedere Koulibaly in Premier. Allan è stata una mia protezione verso Ancelotti. Eravamo nel mercato di gennaio e io ero a Parigi. Mi telefonò l’agente di Allan e mi fece una proposta. Io gli dissi che mi dovevano chiamare i signori del PSG ma non si è fatto vivo nessuno. Chiamai io Al-Khelaifi. Gli chiesi se gli interessava veramente Allan ma lui mi rispose che era da vedere. Non ha mai parlato di 60 milioni. Forse erano 40-45.
Cerchiamo far diventare questa squadra molto maschia. Quando giocheremo con una squadra minore non bisognerà dire che non ci interessa. Questo in Serie A capita.
Dovrebbe esserci una maggiore selezione in Serie A e imporre qualcosa sul rafforzamento della rosa. Chi viene in Serie A chiede ‘Chi mi presti? Chi non ti pago?’. Se tu in Serie A non puoi starci non devi starci perché anche tu falsi il campionato. E questo Gravina deve metterselo in testa”.