Nel giorno del suo 70° compleanno il presidente del Napoli ha rilasciato un’intervista che è possibile leggere in versione integrale sul “Corriere dello Sport” oggi in edicola e della quale vi proponiamo alcuni passaggi.
Sui tifosi.
“Il calcio è sintetizzato nel successo. Comprendo la delusione dei tifosi so che vincere saprebbe anche di rivincita sociale. Difficile dar torto a chi vive questa passione ma so che esiste la sconfitta e va affrontata. Con Ancelotti abbiamo anticipato la costruzione di un nuovo ciclo”.
Su Quagliarella al Napoli.
“Meriterebbe questa occasione. Non penso sia una questione economica né per noi e neanche per lui, ma una soluzione romantica per chiudere la propria carriera in quella Napoli che lui, per quello che è successo, non ha potuto vivere come avrebbe voluto, gioiosamente”.
Sul mercato.
“Ci sono calciatori in organico di qualità e anche giovani e ce ne sono altri in giro da valutare. Ma siamo consapevoli di dover intervenire, ad esempio in difesa, sulle fasce. A centrocampo non sarà semplice, in attacco abbiamo l’ira di Dio”.
Su Ancelotti.
“Ancelotti è l’allenatore del Napoli, con un triennale, per ora. C’è chi ha pensato di sparare nel mucchio, aprendo a chissà quale irrealizzabile prospettiva. Io sono contentissimo di lui e lui è felice di stare qua. Il 31 ci vedremo a Capri, festeggeremo il suo compleanno”.
Sul futuro di Insigne.
“Ha vissuto un periodo di appannamento che ha inciso nella sua psicologia. Quando ritroverà la condizione, si sentirà più libero nelle giocate. E dopo quell’appuntamento a casa di Ancelotti, presente Raiola, il caso non è più esistito”.
Sullo scudetto dello scorso anno.
“Moralmente lo abbiamo vinto noi. Io so che quel titolo è nostro. Ma so anche che nel calcio esistono agenti esterni che finiscono per essere condizionanti: quando questi fattori verranno sconfitti e si potrà parlare di credibilità, allora certe cose non accadranno”.
L’anticipo sulle possibili amichevoli estive.
“Una con il Liverpool e una con il Marsiglia. Poi a New York se non è dispendioso dal punto di vista fisico”.
La proposta di acquisto del Napoli.
“Giorni fa mi si è avvicinato un signore con fare amichevole ma anche circospetto. Sai, Aurelio, ho la possibilità di presentarti un acquirente che avrebbe intenzione di offrire 900 milioni di euro. Ho sorriso e gli ho ribadito che il Napoli non è in vendita. Qui c’è soltanto bisogno di un uomo con la capacità di tenere la rotta giusta”.