De Laurentiis: “Insigne deve essere più sorridente e sereno, non ci si deve affezionare ai calciatori, ad Ancelotti ho chiesto una cosa sulla rosa”

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine dell’incontro a Palazzo San Giacomo per la firma della convenzione per la concessione del San Paolo.
Sono un poco vecchi in Europa. Ho parlato con il responsabile Uefa per cambiare qualcosa, ma la risposta è stata ‘adesso vediamo’. Più di 18 non possiamo averne e per forza qualcuno deve andare in tribuna.

Se Insigne fosse rimasto a casa voi avreste detto ‘aaaaah è rimasto a casa’; deve capire che questa è casa sua, deve imparare a fare buon viso a cattivo gioco anche quando c’è il cattivo gioco e deve essere più sorridente e sereno. Ha sempre avuto un atteggiamento di scomodità a Napoli. Io lo capisco, lo proteggo, mi piace, mi sta molto simpatico, però ha sempre sentito scomoda la situazione napoletana, fin dall’epoca di parecchi anni fa.  Insigne è un ottimo atleta, ma deve restare tranquillo e cambiare atteggiamento. I suoi problemi non possono risolverli Ancelotti o Raiola, ma deve farlo da solo. 

Lozano? Dategli il tempo di capire com’è l’Italia, Ancelotti lo saprà usare nel modo migliore. Ho chiesto io a Carlo di usare tutta la rosa, poi capirà lui quali elementi danno maggiori garanzie.

Rinnovi Mertens e Callejon? Se qualcuno pensa alla Cina per fare soldi vediamo le cose diversamente. Fabiàn è sempre stato un top player.  Un conto è giocare con la Nazionale, un conto è giocare ogni tre giorni.

La porta rimane sempre aperta, non ci si deve mai affezionare ai giocatori; io sono affezionato all’uomo Koulibaly e rifiutato un’offerta da 105 milioni per lui. Poi quando arriverà un’offerta irrinunciabile si può pensare di venderlo. Milik è un grande calciatore che sicuramente ritroverà la via della porta.

Ancelotti? Ho un allenatore molto bravo, c’è un rapporto amichevole, stima reciproca. Ho sentito e letto di tutto e di più, che io avrei litigato con Ancelotti, ma ho sempre detto che Ancelotti può restare qui anche dieci anni. Io sono per la continuità. Anche nel cinema, con Verdone ho l’esclusiva da 17 anni. Voi volete vendere, provocare, ma non è così, non si può avere tutto e subito.

Lo stadio è della città, quando ce lo vorranno vendere ad un valore simbolico noi ce lo prenderemo volentieri. Quando vorremo uno stadio nostro dovremo combattere contro tante persone; quando sarà, saremo pronti a lasciare il Napoli.

La nuova pista d’atletica si poteva fare altrove. È un progetto. L’intervento sulla pista d’atletica sarà strutturale. Gli stadi devono essere un’altra cosa. Museo del club? Alberga nel mio pensiero dal 2004, quando sono arrivato. Abbiamo cercato spazi, ma deve stare in uno stadio o al centro d’allenamenti ma diventa difficilmente gestibile per tifosi ed i tanti turisti che vogliono vedere il club dove ha giocato Maradona ed i nuovi che rincorrono i suoi numeri. 

Io continuo a mettere nero su bianco, nei 35 anni precedenti a Napoli nessuno ha mai pagato lo stadio. Io mi sono fermato quando anticipai i soldi dei tornelli e di tante altre attività e dissi fino a quando non mi restituite tutto io non pagherò più l’utilizzo. Perciò siamo arrivati a questo braccio di ferro