De Laurentiis: “Voglio stare tutta la vita con Ancelotti, bisogna eliminare la discrezionalità dell’arbitro”

0
1421




La seconda parte dell’intervista che De Laurentiis ha rilasciato al “Corriere dello Sport” a margine della riunione dell’ECA. 

Dopo aver affrontato della questione stadio [LEGGI QUI], De Laurentiis ha parlato anche della scelta di Ancelotti e del Napoli squadra. Questi alcuni passaggi dell’intervista che è possibile leggere in versione integrale sul “Corriere dello Sport” oggi in edicola.

“Io ho sempre detto che quando cambi un allenatore, cambi tutto e quindi ci vogliono quelle 8-9 partite per assestarsi. Si deve ambiante il tecnico, deve conoscere i vari calciatori.  Ancelotti da persona intelligente qual è, ha capito che Luperto era un ottimo elemento, lo ha provato in precampionato come terzino sinistro e lo ha tenuto. Siccome lui è un centrale, adesso in rosa fungerà da jolly. 

Credo molto in Ancelotti e per questo l’ho fortemente voluto. Da parte mia non avrà mai una sollecitazione e aspetterò sereno e tranquillo qualunque cosa accada. Sono più che garantito dalla sua personalità e dalle sue capacità. Ormai voglio stare tutta la vita con lui, gli ho dato in mano le chiavi del Napoli. A lui e a mio figlio Edoardo.  

Ho trasformato il centro sportivo di Castel Volturno e ho individuato inoltre 25 ettari dove costruirò un centro per il settore giovanile e creerò un bacino di fornitura di calciatori per il Bari e il Napoli. E poi c’è lo stadio. Questo però su
altri terreni”.

Dopo aver ribadito che un calciatore come Ronaldo è inarrivabile per un club come il Napoli, De Laurentiis ha poi parlato del VAR e della Champions League.

” Il Var è stato introdotto per rendere giustizia ai club, affinché gli errori degli arbitri siano evitati. Se però non si crea un automatismo per il suo utilizzo e se la commissione del Var non obbliga l’arbitro a visionare le immagini, ma tutto viene lasciato alla pura discrezionalità, allora si rischia di non finire mai con il gioco del pensar male.  Io credo si debba eliminare la discrezionalità dell’arbitro. Il direttore di gara deve essere uno che verifica sul campo la liceità del gioco, aiutato da una moviola guidata da un gruppo di arbitri. Se tutto tace e non viene chiamato a verificare
certi falli o certe decisioni, gatta ci cova…

Scudetto? Penso che sia molto importante aumentare la competitività del proprio club e per poterlo fare bisogna aumentare il fatturato arrivando il più lontano possibile, e magari vincendo, una delle due coppe europee. Meglio
se la Champions. Il vero obiettivo è questo. Poi se uno riesce anche a conquistare lo scudetto… Vincere il tricolore
non mi fa fatturare di più; vincere la Champions invece mi fa fatturare di più e mi consente di acquistare giocatori più importanti per il Napoli. Questo però non vuol dire che io non voglia vincere lo scudetto. Ho preso Ancelotti un
uomo buono per tutte le stagioni, per vincere scudetti, Champions ed Europa League. Poi a giocare siamo in tanti, sia in Europa che in Italia, ed è inutile fare delle previsioni rosee perché non portano niente. È meglio dire sempre che è tutto complicato e difficile. Per godere immensamente di più quando qualcosa che sa di miracoloso accade. Potevo benissimo
accontentarmi di rimanere quarto o quinto: avrei speso meno soldi per gli ingaggi dei giocatori. E invece noi come monte
stipendi dei calciatori e dello staff tecnico nel 2018-19 siamo a 120,3 milioni. Stiamo investendo e molto”.

In chiusura De Laurentiis non ha voluto replicare alle parole di Sarri e ha svelato che nel rinnovo del contratto di Koulibaly non c’è nessuna clausola, mentre una clausola morale di 200 milioni è Lorenzo Insigne.