L’ex attaccante della Juventus Gianluca Vialli ha rilasciato una lunga intervista al ‘Corriere della Sera’.
Questo un estratto dell’intervista che è possibile leggere in versione integrale sul quotidiano milanese oggi in edicola.
“La Cremonese resta la mia squadra del cuore, ma da bambino tifavo Inter. Oltre Agnelli mi hanno cercato il Milan di Berlusconi e il Napoli di Maradona.
Giocare nella Juventus è un onore ed un onere. Senti il peso della maglia. La Juventus poteva vincere 6 o 7 scudetti su 10 rispettando le regole. Ma poi la gola ha fatto sì che tentasse di vincerli tutti non rispettando le regole.
Sensazione che gli arbitri ci favorissero? No. Ne ho anche discusso con i colleghi. Vede, un calciatore tende sempre a pensare che gli arbitri stiano complottando contro la sua squadra. A volte diventa uno sprone a reagire e dare il meglio.
Per qualche mese abbiamo preso la creatina, come tutti, lecitamente.
Il calciatore più forte contro cui ho giocato? Il Maradona di Mexico ’86.
Il cancro? Ora sto molto bene ma ancora la certezza di finirà la partita”.