Allo stadio San Paolo al 92′ di Napoli-Liverpool c’è chi ha iniziato a canticchiare il motivetto della canzone del 1977 del grande Domenico Modugno, ricordando le tante critiche piovute sulla scelta del Napoli di ingaggiare Fernando LLorente.
Già, l’attaccante spagnolo campione del mondo e d’Europa è stato accolto da una buona parte della piazza napoletana come il ‘vecchietto’ venuto a Napoli per approfittare della quota 100 e andare in pensione.
Infatti Llorente la quota 100 l’ha raggiunta proprio con il gol segnato al Liverpool: in tutte le competizioni europee 75 presenze + 25 gol= 100.
Allora dove mettere il ‘vecchietto’ Llorente?
- Si potrebbe metterlo in area di rigore a difendere la porta di Meret sui calci piazzati avversari.
- Forse sarebbe meglio metterlo a centrocampo a combattere per far salire la squadra nel momento di maggior pressione e dominio territoriale del Liverpool.
- Anzi no forse meglio metterlo a spizzare la palla lunga e dare il via all’azione del rigore che ha permesso al Napoli di andare in vantaggio.
- Ma perché non utilizzarlo per interrompere una ripartenza avversaria con un fallo tattico ed evitare il bis del gol di Di Maria a Parigi?
- Un attaccante deve far gol e allora perché non ‘parcheggiarlo’ nell’area di rigore avversaria per vedere se magari segna un gol d’opportunismo?
Intanto tra lo scetticismo generale e le critiche degli eterni scontenti Llorente, il ‘vecchietto’, in due gare ha già fornito un assist e segnato un gol e tutto questo in soli 58 minuti in cui è stato in campo.