Così va l’Italia. I verdetti delle coppe europee hanno dato vita al festival dell’incoerenza dei media nazionali, che giorno dopo giorno aumentano la percezione di essere sempre meno liberi e costretti a lavorare in uno stato di parzialità di giudizio.
I torti subìti dal Milan con l’Arsenal e dalla Roma con Barcellona e Liverpool, in Italia hanno sollevato una sommossa contro gli arbitri e l’UEFA. E’ nato un ‘movimento patriottico’ in favore del VAR. Già proprio quella tecnologia non proprio amata in Serie A.
Var accusato di levare emozioni al calcio. Di aumentare le polemiche. Soprattutto criticato aspramente dal mondo Juve (chiedere a Massimo Mauro) oggi principale paladino del suo utilizzo in Champions League.
Al contrario della Juventus con il Real, Milan e Roma hanno davvero subìto errori arbitrali che ne hanno condizionato il cammino in Europa. Errori uguali a quelli subìti dal Napoli nella semifinale di Europa League con il Dnipro. Peccato che quando il Presidente De Laurentiis ha attaccato Platini, è stato lasciato da solo e addirittura quasi sbeffeggiato dallo stesso ‘movimento patriottico’ calciofilo italiano.
Quando a Napoli hanno sottolineato che gli errori arbitrali hanno condizionato per l’ennesima volta un campionato di Serie A, i suoi tifosi sono stati accusati dallo stesso ‘movimento patriottico’ di essere “piagnoni, provinciali e che gli arbitri sono l’alibi dei perdenti”.
In pratica se il ‘movimento patriottico’ calciofilo italiano si lamenta degli arbitri proprio come i napoletani, per la proprietà transitiva tutta l’Italia del calcio e i media italiani, sono “piagnoni, provinciali e perdenti”.
I detti antichi non sbagliano mai e a Napoli se ne conosce uno in particolare. Uno che consiglia di non lanciare una certa cosa ‘poco piacevole’ verso il cielo perché poi quella cosa spiacevole è destinata a ritornare sulla faccia di chi l’ha lanciata.