Europei 2024: l’Italia si scopre antisportiva e piagnona

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L’Italia conquista la qualificazione ai prossimi Europei in programma in Germania dal 14 giugno al 14 luglio 2024.

Una qualificazione arrivata da seconda dietro l’Inghilterra, unica nazionale davvero competitiva e contro la quale ha perso due gare su due. Le altre squadre del girone erano Ucraina (che ha giocato le sue gare casalinghe in campo neutro) Macedonia del Nord e Malta. Avversari decisamente alla portata dell’Italia sia deludente di Mancini che bella da vedere di Spalletti.

Eppure per evitare i play-off qualificazione all’Italia non è bastata la mano di Spalletti, ma sono servite anche quelle dell’arbitro spagnolo Manzano e del VAR che, nei minuti di recupero, hanno negato all’Ucraina il rigore di una possibile vittoria che avrebbe qualificato l’Ucraina e spedito l’Italia agli spareggi.

Un rigore che solo la parte antisportiva che non ama il calcio non considera un regalo anticipato di Natale. Un dono impacchettato dalle parole di Ceferin: “L’Italia deve qualificarsi a Euro 2024. Altrimenti sarebbe un disastro. L’Italia è troppo importante”.

Evviva Gravina, la sua filosofia salva brand ha coinvolto anche il presidente dell’UEFA Ceferin.

Ma ormai, purtroppo per l’Ucraina, è acqua passata. In Italia l’attenzione è ora rivolta al sorteggio del 2 dicembre che stabilirà le quattro squadre di ognuno dei sei gironi eliminatori della fase finale dei prossimi Europei.

Le quattro fasce del sorteggio dei gironi eliminatori degli Europei 2024

L’Italia calcistica è già in preda alla sindrome che lei stessa in passato ha definito del piagnone.

L’Italia sarà infatti in quarta fascia e c’è chi teme possa essere inserita in un girone di ferro.

Vada per la prima fascia ovviamente formata da squadre forti, ma gli italici piagnoni hanno letto le avversarie della seconda e terza fascia?

Sarebbe da incoerenti temere che la tanto giustamente decantata Italia di Spalletti non sia capace di evitare di essere tra le uniche 8 squadre eliminate sulle 24 qualificate alla fase finale. Ricordiamo che agli ottavi di finale accedono le prime due dei sei gironi più le quattro migliori terze, in pratica 16 delle 24 squadre.

Ma in un sistema calcistico basato su debiti, patteggiamenti, pene soft per gli scommettitori non autorizzati e VAR a intermittenza l’incoerenza è forse l’ultimo dei difetti.