Il Presidente della FIGC Gabriele Gravina ai microfoni della Rai ha fatto il punto sul calcio italiano fermo per la pandemia coronavirus.
“Stiamo cercando di trovare degli aggiustamenti per risolvere qualche piccolo ostacolo all’applicazione del protocollo.
Quello che ci preoccupa e abbiamo rappresentato al ministro Spadafora, è il tema della quarantena obbligatoria per tutta la squadra in caso di un nuovo positivo. È un problema e lo stiamo affrontando con determinazione, prudenza ma attenzione per evitare che un rapporto stressato possa generare tensione e bloccare la partenza del campionato.
Stiamo cercando comunque di prendere coscienza di alcune difficoltà e una è oggettiva: l’impossibilità di reperire, da parte dei club, strutture ricettive disponibili, perché sono ancora bloccate. Dunque dobbiamo consentire una piccola variazione al protocollo che possa consentire di continuare gli allenamenti trasformandoli da individuali in collettivi.
Responsabilità medici? C’è una circolare dell’Inail che ci fa essere più sereni perché chiarisce che c’è responsabilità solo in caso di dolo o colpa grave.
L’ipotesi playoff non è accantonata, dobbiamo essere pronti a qualunque evento. Ad oggi esiste la possibilità, attraverso la programmazione deliberata dalla Lega Serie A, fissando la data di partenza nel 13 giugno, di un calendario molto denso di appuntamenti ed impegni. Dobbiamo però essere pronti e metteremo sul piatto della bilancia anche il ricorso ad una modalità diversa per la chiusura del campionato”.