Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto al Festival della Serie A in corso di svolgimento a Parma.
Questi i passaggi più interessanti delle sue dichiarazioni.
“Si può anche perdere contro una corazzata come la Norvegia ma bisogna anche capire come si perde, quel modo non lo accetto. L’elemento oggettivo è un campionato che ci ha consegnato ragazzi stremati, che il mister ha avuto la possibilità di vedere un paio di giorni. I vecchi campioni non hanno mai vissuto l’intensità di questo calendario Italia senza mondiale? Non ci penso, mi fa stare male e quindi non ci penso.
Abbiamo investito tante energie in un progetto in cui credo. Guardate i risultati delle giovanili, sono storici. E’ assurdo non valorizzare aspetti progettuali di un percorso che ha portato alla prima vittoria storica dell’Under 17 in Europa che sarà pronta tra 3-4 anni. La storia si costruisce, non si tramanda come fosse un’eredità. Dobbiamo accelerare sulla valorizzazione dei giovani. Il talento c’è ma pensiamo di doverli rendere tabulae rasae da riempire di nozioni. All’estero tutti lavorano dal basso nell’ottica della formazione, dell’educazione, per offrire al campionato professionistico calciatori. Sono convinto che da noi sia mancato il senso di sistema.
Non è un problema di stranieri ma di vocazione. L’investimento sui giovani è una scelta di visione di chi ritiene i vivai e le infrastrutture la soluzione per il futuro.
Dimissioni? Non vedo possibilità di mollare in un momento così delicato. Se dovessi immaginare ipotesi alternative possano dare un contributo innovativo e stravolgente lo farei, ma sono convinto del contrario: potrei generare un ulteriore danno”.






