Gabriele Gravina attuale Presidente della Lega Calcio e unico candidato alla presidenza della FIGC, ha rilasciato un’intervista al quotidiano “Il Mattino”.
Questi alcuni passaggi delle dichiarazioni di Gravina.
“Cori razzisti? Siamo alla mercé della legge del branco. Ma le norme ci sono, mi sembra che punire le società con la responsabilità oggettiva non sia una cosa di poco conto. I club possono isolare chi si rende protagonista di cori razzisti o di discriminazione territoriale. Possono e devono farlo. E’ giusto chiudere le curve, anche se dispiace che paghino tutti. La norma è giusta soprattutto quando non c’è collaborazione da parte delle società a individuare i singoli colpevoli. Non possiamo pensare che faccia parte della cultura del nostro popolo inneggiare al Vesuvio o urlare Napoli colera, o fare i buu ai giocatori di colore. Credo che il nostro lavoro debba partire dai settori giovanili, da un sistema in cui i ragazzini in mezzo al campo spinti dai genitori sugli spalti, offendono il rivale. Ecco, l’etica è uno dei nostri capisaldi.
Sono rimasto folgorato da De Laurentiis e dalla sua finta lontananza dal mondo e dai problemi della Federcalcio. Sa tutto, di ogni aspetto. E sono contento che anche a Bari la sua famiglia stia portando avanti un progetto imprenditoriale serio. Il suo spirito imprenditoriale può essere da esempio anche per la Figc.
Ha ragione quando dice che serve una legge per gli stadi e anche quando dice dice che non è pensabile che si possa pensare di fare solo le partite perché per rientrare di un investimento così importante bisogna immaginare bar, ristoranti, parcheggi… insomma realtà che possono rendere 365 giorni l’anno. Non solo il giorno della partita.
IL mio progetto si chiama “Stadio Italia” e affiancheremo il legislatore per superare gli intoppi legati alla burocrazia provando a individuare dei fondi speciali. Al sud siamo messi peggio ma è l’Italia ad essere indietro rispetto alle altre nazioni.
Perchè al sud non arriva uno scudetto dal 2001? Questione di organizzazione.
Allan con l’Italia? Se ha il passaporto italiano e lui ne ha voglia perchè no”