I focus. La prima conferenza stampa di De Bruyne in sei punti

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Prima conferenza stampa da calciatore del Napoli per Kevin De Bruyne durante il ritiro precampionato a Dimaro Folgarida.

Questi i passaggi più interessanti delle sue dichiarazioni.

“Ho scelto Napoli perché penso sia un bel posto dove vivere. Poi perché dal punto di vista della competitività è il posto migliore dove posso dimostrare le mie qualità. Quando Manna è venuto a mostrarmi il progetto sono rimasto entusiasta, credo che Napoli sia stata la miglior scelta per me. E’ una nuova esperienza per me ad alto livello e ne sono entusiasta. Ho chiamato sia Lukaku che Mertens ma è stata alla fine una mia decisione, presa insieme alla mia famiglia. Nove anni fa ero con Dries feci un giro per la città e vidi la differenza di come la gente tratta i calciatori rispetto a come vengono trattati a Manchester. L’amore, l’entusiasmo, la passione che questo popolo ha verso la squadra è incredibile. A volte è un po’ tanto, ma si tratta di affetto, alla base c’è l’amore e finché c’è amore va bene”.

“In serie A ci sono tante squadre con tanta qualità. Il nostro obiettivo è fare bene su tutti i fronti, speriamo di piazzarci il più alto possibile in campionato e fare un bel percorso in Champions. Ho passato una vita in Premier, poi ho preso la decisione di partire ma sarò a vita un calciatore del Manchester City. E’ terminata quell’esperienza e cercavo una nuova sfida. Questo progetto mi dà la possibilità di giocare ad alto livello, il progetto mostrato dal club dimostra che qui si vuole investire. Non sono più così giovane, ma penso di poter dare il mio contributo per far crescere la squadra e io imparerò dalla squadra. Non ho avuto modo di guardare tanta Serie A in passato, adesso invece la guarderò”.

“La 10 di Maradona? Quando si gioca in una grande squadra come il Napoli e dove si vuole vincere la pressione c’è già. Il numero non cambia nulla. Maradona è una leggenda, ma io sono De Bruyne e voglio essere me stesso, fare belle prestazioni per dare gioia ai tifosi”.

“Mister Conte? Non ho parlato molto con lui, solo un paio di volte durante gli allenamenti. Lo conosco perché ha allenato in Premier. All’epoca giocava con la difesa a tre, un modulo diverso da quello attuale. Se un allenatore del calibro di Conte ha voluto allenare il Napoli è un buon segno. E’ tra i migliori degli ultimi dieci anni e da lui posso imparare molto. Ora sto cercando di capire come funziona il tutto, ma penso che in 5-6 settimane sarò pronto”.

“Io sono qui per aiutare la squadra. Non credo che la squadra sia stata costruita intorno a me, ma posso contribuire con la mia esperienza. Per questioni di età molti resteranno più a lungo di me a Napoli, ma ora servirà l’aiuto di tutti. La Champions? E’ tra le competizioni più importanti al mondo. La gioco da dieci anni ma non vedo l’ora di disputarla con il Napoli sperando di fare un bel percorso”.

“La posizione in campo? E’ qualcosa che si studia prima della partita. Dipende anche dagli avversari e dalle situazioni della partita, 4-3-3, 3-4-3 sono moduli, ma dipende dalla fase di possesso o non possesso. Il calcio è molto dinamico, cambia. Non saprei quale sarebbe la posizione migliore”.