Appena qualche settimana fa in un’intervista rilasciata a “Il Mattino” il presidente della commissione Sport e Patrimonio Carmine Sgambati si è detto ‘favorevole’ al trasferimento del Napoli a Palermo per giocare le gare casalinghe [LEGGI QUI].
Ieri invece in un comunicato ha così commentato l’acquisto del Bari da parte di De Laurentiis:
“II presidente della Società Calcio Napoli – Aurelio De Laurentiis – ha appena annunciato di aver acquistato la SSC Bari. Lo fa esattamente nel giorno del 92° compleanno della società sportiva partenopea. Mai come in questa circostanza forma e sostanza si “combinano” a vicenda. Mentre i tifosi napoletani si aspettano acquisti di giocatori di qualità per rafforzare una rosa che deve competere per la conquista dello scudetto, il “nostro” avanza con la sua spocchia acquistando il titolo di un’altra squadra.
Questa vicenda ha dell’incredibile ed avrà gravi ed incalcolabili ripercussioni.
La pretesa è quella di riportare in serie A la compagine pugliese. Con quali prospettive per il Napoli, per lo stadio san Paolo, per i rapporti con i tifosi e con la città? Lo stadio San Nicola di Bari, guarda caso, è in vendita, ed il piano regolatore di quella città prevede la commercializzazione dell’area dello stadio (residenze alberghiere. commercio). Un grande affare per un imprenditore che ha un gran fiuto (di mercato). Cosi si rafforza la Filmauro srl, l’azienda di famiglia già proprietaria del Calcio Napoli. Tutto lecito, ma inopportuno e dannoso per Napoli cd i suoi tifosi”.
Perchè un comunicato del genere? Perchè quella minaccia subliminale (leggi grassetto) che anzichè stemperare i toni potrebbe surriscaldare ancora di più gli animi già fin troppo caldi di alcuni tifosi?
Un comunicato che sembrerebbe approfittare del malcontento dei tifosi per conquistare forse qualche consenso politico. Oppure che possa essere la famosa pezza a colori dopo l’uscita sull’essere favorevole a veder giocare il Napoli a Palermo.
Ma visto che si parla di vendita dello Stadio San Nicola di Bari e di un piano regolatore cittadino che ne prevede la commercializzazione dell’area dello stadio, sotto sotto ci potrebbe essere anche la paura di vedere un’amministrazione agevolare in maniera concreta l’imprenditore del principale club della Puglia. Al contrario invece dell’impressione che si percepisce nei rapporti Comune-SSC Napoli.
Il San Paolo non è ancora pronto a due settimane dall’inizio del campionato e probabilmente neanche lo sarà per la gara contro il Milan. Ritardo che a sua volta ha provocato anche un notevole ritardo per il lancio della campagna abbonamenti con relativo danno economico per la SSC Napoli. Facile immaginare lo smacco per il Comune di Napoli se a causa del ritardo dei lavori del San Paolo, davvero il Napoli fosse costretto a giocare anche una sola gara di campionato o di Champions League a Bari.
Ecco, magari la principale istituzione cittadina dovrebbe preoccuparsi più di cosa ne sarà del San Paolo e di come permettere ai propri cittadini di assistere a Napoli (e non a Palermo) alle partite della propria squadra del cuore in una struttura accogliente e degna del nuovo millennio.
Quanto scritto sono solo ipotesi ma la domanda nasce spontanea: ma la Giunta comunale di Napoli è davvero tifosa del Napoli?
Di come si rafforza la Filmauro non è un problema del Comune di Napoli e neanche dei tifosi, almeno fino a quando non sarà certificata anche una minima distrazione economica dalle casse del Napoli a quelle del Bari.
Chi vivrà vedrà.