Delusione? Amarezza? Preoccupazione? Rimpianto? Difficile dire cosa prova il tifoso napoletano dopo lo 0-0 in casa della Stella Rossa. Nella gara di ieri si è capito il perché la squadra serba mancava da oltre venti anni dalla Champions.
Sia ben chiaro lo 0-0 non mette in pericolo il pronosticato terzo posto nel girone, che garantirebbe la ‘retrocessione’ in Europa League.
Però fa riflettere.
Se è vero che il passaggio da una filosofia di gioco a un’altra e il cambio di ruolo e l’inserimento di alcuni calciatori richiedono tempo, è anche vero che nessuno pretende una squadra già pronta dopo appena cinque partite. Così come nessuno pretende da Ancelotti di trasformare Hamsik in Pirlo o Milik in Batistuta.
Ma da un allenatore con l’esperienza e il palmares come quello di Ancelotti, è lecito attendersi di vedere gli azzurri mettere in campo la stessa umiltà, la stessa grinta, la stessa fame di vittoria e la stessa concentrazione che hanno permesso ai serbi di portare a casa un punto, forse l’unico (speriamo), di questa Champions.
Probabilmente a Dimaro sono state poste le domande sbagliate.
Anziché parlare di bufale e bufaline, forse sarebbe stato più opportuno e costruttivo rispondere ad altri interrogativi di mercato.
Verdi e Diawara in tribuna. Milik, che i gol li farà, centravanti titolare dopo due anni di quasi inattività. Le riserve del giovane Meret. Rog in panchina al quale è stato preferito lo stanco Allan. Sono possibili risposte alle domande ignorate con superficialità quando si poteva ancora rimediare.
Indietro non si può tornare e le colpe dei padri (il calciomercato) ricadono sui figli (la squadra di oggi). Quindi inutile piangere sul latte versato.
E’ il momento di mantenere la calma e con tanta umiltà rimboccarsi le maniche, lavorare e confidare nell’esperienza maturata dal buon Carletto in oltre 700 gloriose panchine.
Ma sia ben chiaro in campo vanno le qualità, l’umiltà, la determinazione e la fame di vittorie dei calciatori e non i trionfi del mister.
Buon Forza Napoli a tutti!