“Vergogna”. “Che schifo”. “Occasione persa dal calcio italiano”. “Gravina e la FIGC schiavi della Juventus”.
Sono questi alcuni dei commenti che circolano sui social dopo la sentenza del Tribunale Sportivo in merito al filone di indagini che riguardava il club bianconero per ‘la manovra stipendi’, ‘la partnership con altri club’ e ‘i rapporti con gli agenti’.
La richiesta di patteggiamento avanzata dalla Juventus è vista come un’ammissione di colpa, l’ammissione di aver fatto qualcosa che non h rispettato le normative federali.
Così come l’aver emesso una sentenza di condanna, se pur con una ammenda ridicola considerando i capi d’accusa, è un’ulteriore ammissione che la Juventus si è macchiata di slealtà sportiva secondo l’art.4 del Codice di Giustizia Sportiva richiamato dalla Procura Federale all’atto del deferimento del club bianconero.
Il presidente della FIGC Gravina è contento della decisione presa dal Tribunale Sportivo per la rapidità della sentenza, senza preoccuparsi più di tanto dell’effetto boomerang che potrebbe avere l’epilogo di questa vicenda.
La sentenza è destinata a fare giurisprudenza, perché il messaggio lanciato al calcio italiano è che se un club in futuro farà ciò che ha fatto la Juventus, PATTEGGIANDO, può cavarsela con un’AMMENDA RIDICOLA PAGABILE ANCHE CON I POCHI SOLDI CHE SI POSSONO INCSSARE PARTECIPANDO ALLA CONFERENCE LEAGUE...MAGARI DOPO AVER VINTO DEI CAMPIONATI IN MANIERA SPORTIVAMENTE SLEALE.
Tanti sportivi italiani vedono in questa vicenda un’occasione persa per dare un segnale forte a tutto il calcio italiano.
Però bisogna anche chiarire che la pena inflitta alla Juventus rientra tra quelle previste dall’art.4, che non prevedeva nel caso specifico la retrocessione.
Infatti la violazione dell’art.4 del Codice di Giustizia Sportiva prevede le seguenti possibili condanne:
a) ammonizione;
b) ammenda;
c) ammenda con diffida;
g) penalizzazione di uno o più punti in classifica; se la penalizzazione sul punteggio è inefficace in termini di afflittività nella stagione sportiva in corso è fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente.
Sentenza che ha rispettato quanto previsto dalla normativa? SI’.
Pericoloso precedente? SI’.
L’immagine del calcio italiano ne esce con le ossa rotte? SI’.
Ridato credibilità al brand Juventus come desiderato da Gravina? NO, NO, E ANCORA NO.