La triste vicenda e il brutto esempio della Juventus Under15.
Nello sport è importante saper perdere. Soprattutto è più importante saper vincere. Ma ancora più importante è percepire i veri valori e dello sport e il rispetto per lo sport.
La Juventus Under15 ha battuto nella semifinale scudetto il Napoli. Una vittoria che andava festeggiava come merita un qualunque successo importante nello sport.
Invece i ‘piccoletti’ bianconeri hanno pensato bene di intonare nello spogliatoio, cori razzisti contro i napoletani loro coetanei ‘compagni di giochi’ invitandoli ad usare il sapone. Il video abbiamo preferito di non pubblicarlo, innanzitutto perchè si tratta di minorenni e poi per non dare visibilità all’ignoranza.
Purtroppo è davvero triste scoprire che già a 15 anni la cultura sportiva di un ragazzino sia inquinata dal brutto esempio che arriva dagli adulti.
Ancora più triste è scoprire che il calciatorino che si è vantato dell’episodio pubblicando il video su Instagram, è un napoletano con un cognome napoletano: Pisapia. Le proprie origini si possono rinnegare ma non cancellare.
Un napoletano ‘intelligente’, autolesionista e autoumiliante proprio come quelli che partono da Napoli e provincia per andare a vedere le partite della ‘loro’ Juve intonando cori sul Vesuvio.
Il ‘giocatorino’ si è poi scusato giustificandosi con l’euforia del momento, ma delle scuse per vergogne del genere chi ama il calcio italiano non sa che farsene. Chi ama il calcio italiano ‘sogna’ e ‘prende’ provvedimenti seri ed educativi.
Se c’era qualcuno che sperava nei giovani per ridare un senso ‘intelligente’ e civile al calcio in Italia, se ne faccia una ragione: non c’è speranza.
Sotto questo punto di vista il calcio italiano è a un punto di non ritorno ed ha subìto un’umiliazione vera, sicuramente più grave della mancata qualificazione al mondiale dopo 60 anni.
La Juventus in un comunicato pubblicato su Twitter si è detta pronta ad accertarsi di quanto accaduto e di essere pronta a prendere i provvedimenti disciplinari del caso.
Cara Juventus, bando all’ipocrisia. Ipotizziamo che tutta la squadra di 15enni o gran parte di essa si sia macchiata di una vergogna simile cosa fai, li cacci tutti e azzeri una generazione di ‘futuri talenti’…del razzismo?
I provvedimenti, quelli seri, dovrebbero prenderli altri. L’esclusione della squadra dalla finale sarebbe la giusta punizione e sicuramente anche quella più educativa.
Ma siamo in Italia dove nel calcio il bianco e nero ha sostituito il tricolore.