L’emozione di aver visto giocare Gigi Riva al San Paolo

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Il calcio italiano piange la morte di Gigi Riva, deceduto all’età di 79 anni dopo un malore cardiaco.

Nato a Leggiuno in provincia di Varese il 7 novembre 1944, Riva è un’icona del calcio italiano e mondiale.

Cresciuto nelle giovanili del Legnano e rimasto orfano molto giovane, a soli 20 anni si trasferisce al Cagliari dove gioca per tutta la sua carriera rinunciando alle offerte importanti dei top club per riconoscenza verso una città e un popolo che lo ha coccolato come un figlio.

Proprio grazie ai suoi gol il Cagliari nella stagione 1969-70 vince il suo primo e finora unico scudetto.

Soprannominato ‘Rombo di tuono’ per la potenza del suo tiro con il piede sinistro, Gigi Riva scrive la storia del calcio italiano vincendo con l’Italia l’Europeo del 1968 e giocando da protagonista nel 1970 la storica partita a Città del Messico Italia-Germania 4-3 segnando anche un gol.

Ancora oggi Gigi Riva è il miglior realizzatore della Nazionale Italiana con 35 gol in 42 presenze.

Una carriera funestata anche da due gravi infortuni ma anche dalla gioia di aver vinto per ben 3 volte la classifica dei capocannonieri (1967, 1969 e 1970).

Il colpo di testa in tuffo e la sforbiciata erano senza dubbio altri due suoi marchi di fabbrica.

Nel 1987, dieci anni dopo il suo ritiro, l’allora presidente della FIGC Mataresse lo nomina dirigente della Nazionale e partecipa così alla vittoria dell’Italia al mondiale del 2006 in Germania.

Chi ha iniziato a seguire il calcio all’inizio degli anni ’70, vedeva in Riva un calciatore da applaudire anche da avversario.

Un’emozione indelebile vederlo giocare al San Paolo da avversario con il Cagliari ma anche nel 1973 con la maglia azzurra quando la Nazionale riusciva ad unire tutti!

Ciao Gigi e grazie per aver fatto parte del mio calcio.