L’intervista dell’allenatore del Napoli Rino Gattuso ai microfoni di Sky nel dopo partita con il Parma è destinata ad aprire scenari imprevedibili nel club partenopeo.
Questi i passaggi dello sfogo di Gattuso che attacca l’ambiente e anche il presidente De Laurentiis.
“Sulla risposta della squadra non avevo dubbi. Se avevo percezione che la squadra non faceva nulla e non ci seguiva era meglio prendersi il beauty case e andare a casa.
La situazione può cambiare perché se vedi una squadra che non ci sta con la testa è normale che se hai un po’ di buonsenso vai dalla proprietà e glielo fai presente e poi ci sono tante soluzioni di come poter fare.
Qua sto prendendo schiaffi a destra e a manca tutti i giorni. Sembra che siamo penultimi in classifica. Vengo massacrato puntualmente tutti i giorni.
De Laurentiis mi ha confermato la fiducia? Se perdo due partite sono di nuovo in discussione, ma non si lavora così non si può lavorare così ci vuole serietà.
Questa tarantella è cominciata da un mese a questa parte. Offese, senti parlare della mia pescheria, che sono un maleducato, che sto morendo e non posso più allenare, che sono incapace…poi forse che sono incapace è la cosa più vera…non è facile è una roba anomala quello che sta succedendo qua.
Parole pesanti che sono uscite da gente che lavora da tanti anni qua è gente conosciuta e tante offese gratuite. Penso che questo non lo posso accettare.
Sapete che non sono legato ai contratti ma alle mie emozioni. Voglio fare il mio lavoro come lo so fare, voglio sapere di che morte bisogna morire e basta, poi se ho sbagliato io o ha sbagliato Aurelio (De Laurentiis n.d.r.) non lo so.
Io credo al lavoro, andare a lavorare con grande serietà. Ho sempre fatto così nella mia vita. Però bisogna stare bene dove si va, bisogna sentirsi a suo agio. Quando sto bene con me stesso, quando sto bene in un posto riesco a dare sempre il massimo.
Mi sento a mio agio quando sono a Castel Volturno con i miei giocatori, non mi sento a mio agio con quello che sta succedendo qua per niente.
Ripeto: credo fortemente nelle emozioni, credo fortemente in quello che faccio e l’aria che si respira è da un po’ di tempo che non mi piace.
Il rapporto con il presidente è sempre stato un buon rapporto, ma non posso negare che negli ultimi quindici-venti giorni da parte mia un po’ di delusione per tutto quello che è successo c’è. Però c’è grandissimo rispetto, sono un suo dipendente, non mi ha mai fatto mancare nulla. Gli ho chiesto un giocatore, Bakayoko, e me lo ha preso e mi fa allenare una squadra forte. Il rispetto non mancherà mai da parte mia.
Deluso per contatti con altri allenatori? E’ stata gestita male, rispondo solo così. Anche se non ho firmato io non mi sono permesso di sedermi a tavolino con qualche squadra che mi ha chiamato. Ho fatto la persona corretta, ho allenato e non sono andato da nessuna parte. Ho fatto la persona corretta”.