Con i loro club e a livello individuale hanno vinto tutti i trofei e le competizioni che si potevano vincere e forse anche di più. Eppure a Messi e Ronaldo manca la ciliegina sulla torta delle rispettive carriere.
Ronaldo con il Portogallo ha vinto l’Europeo in Francia nel 2016.
Messi invece con l’Argentina ha vinto il mondiale Under20 nel 2005 e le Olimpiadi nel 2008.
Messi contro Ronaldo come Bartali contro Coppi, come Muhammad Alì contro Joe Frazier. Una sana rivalità sportiva che fa bene a chi ama lo sport.
In Russia gli eterni rivali sono uniti dallo stesso destino: l’ultima possibilità di vincere un mondiale.
Messi compie 31 anni il prossimo 24 giugno. Nel 2022 in Qatar di anni ne avrà 34 e mezzo visto che il mondiale si giocherà tra novembre e dicembre.
Ronaldo, 33 anni, nel 2022 in Qatar di anni ne avrà quasi 38.
In Russia sono davanti al bivio della Hall of Fame:
- chi vince può sedersi nell’Olimpo dei grandissimi del calcio al fianco di Maradona e Pelè, Beckenbauer e Zidane, Ronaldo (il brasiliano) e Rivelino, Zoff e Buffon, Paolo Rossi e Kempes, Piola e Meazza, Bobby Charlton e Iniesta;
- chi perde invece resta comunque un campione ma fuori dall’Olimpo come è successo a Cruijff ed Eusebio, Jascin e Puskas, Di Stefano e Sivori, Rummenigge e Baggio, Maldini e Baresi, Mazzola e Rivera, Careca e Keegan, Hagi e Luis Figo, Van Basten e Gullit.
Essere di qua o di là della Hall of Fame non è una differenza da poco.
Fuori i secondi. Chi si ferma è perduto. Mai come questa volta in Russia per Messi e Ronaldo vincere non è tutto: è l’unica cosa che conta.
In gioco c’è la gloria calcistica eterna.