Il Napoli strapazza la Roma all’Olimpico che più che il Colosseo, sembrava le Terme di Caracalla. La sconcertante opposizione dell’avversario poco aveva di una squadra di gladiatori.
Merito del Napoli? Sicuramente anche l’idea tattica di Ancelotti ha contribuito non poco a ridimensionare la Roma. Eppure i giallorossi appena undici mesi fa giravano l’Europa con l’orgoglio della semifinalista di Champions League e una finale scippata da arbitraggi discutibili.
Seconda partita consecutiva con quattro gol all’attivo. Seconda partita consecutiva con quattro gol segnati da quattro calciatori diversi. Seconda partita consecutiva vinta segnando quattro gol in piena emergenza numerica di uomini a disposizione di mister Carletto.
Manovra fluida pur giocando a ritmi blandi e controllo completo del campo e del gioco. Avversario dominato in lungo e in largo sotto ogni aspetto: atletico, tecnico, tattico, di personalità, di determinazione, di serenità del gruppo, di allegria di giocare al calcio.
Tutti aspetti che lanciano segnali importanti in vista della doppia sfida con l’Arsenal in Europa League. Il Napoli visto così è più che pronto per affrontare una delle squadre migliori d’Inghilterra (e non è poco).
Altri segnali arrivati dalle Terme di Caracalla…pardon dall’Olimpico, invece destano non poche perplessità in vista di una competizione dove un gol in più o in meno può risultare decisivo.
Il primo tempo con la Roma ha lanciato un doppio allarme. Ha fatto accendere la spia di un doppio errore che con l’Arsenal è assolutamente vietato commettere:
- non chiudere la partita contro un avversario dominato, sfruttando quelle due occasioni nitide per segnare il secondo gol;
- il calo di concentrazione, non è il primo nella storia del Napoli degli ultimi anni, che ha permesso alla Roma di pareggiare nei secondi finali di recupero. La lezione del pareggio decisivo per la qualificazione agli ottavi di Champions League segnato da Di Maria a Parigi è tornato prepotentemente alla memoria.
Questi due aspetti invece, che amor di maglia vanno sottolineati con onestà intellettuale, lanciano un segnale incoraggiante all’avversario inglese…e l’Arsenal guidato da Emery, vincitore di 3 Europa League con il Siviglia, non va assolutamente incoraggiato.