Non esistono ‘coppette’ ma obiettivi falliti, ora Ancelotti ha il dovere e il diritto di capire chi c’è e chi no

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Una tremenda delusione con un avversario decisamente alla portata del Napoli, soprattutto dopo quanto di bello la squadra di Ancelotti ha fatto vedere in Champions League e con la Lazio malgrado una formazione rimaneggiata. 

Per dovere di cronaca i risultati del ‘nuovo’ Napoli di Ancelotti sono in perfetta linea con quelli del primo anno di Sarri. Di questi tempi nella stagione 2015-16 la squadra del tecnico oggi al Chelsea aveva 47 punti in classifica (Ancelotti ne ha 48), è stato eliminato nei quarti di finale di Coppa Italia in casa dall’Inter e ha lasciato l’Europa League nei sedicesimi di finale con il Villareal senza però aver giocato la Champions League (e non è poco dal punto di vista del dispendio delle energie psico-fisiche).

La cosa che preoccupa non poco i tifosi, è che dopo sette mesi di lavoro la squadra di Sarri era in continua e costante crescita. Quella di Ancelotti da l’idea di un laboratorio dove si stanno ancora sperimentando nuove formule per portare a casa i trofei che non sono arrivati durante il triennio di Sarri.

Inutile girarci intorno. Nello sport agonistico i trofei sono l’unica cosa che conta, l’unica cosa che spinge i tifosi a scendere in strada a festeggiare e a gioire. Se vinti in maniera onesta e pulita ad avere quel privilegio sportivo di guardare i tifosi delle altre squadre dall’alto.

Ma per vincere i trofei non devono esserci clamorosi passi indietro come quelli fatti dal Napoli nella doppia sfida con il Milan. Ora basta esperimenti, almeno in Europa League. Farli in Coppa Italia al Napoli è costata l’eliminazione.

ANCELOTTI deve dimostrare la sua grandezza che NON E’ IN DISCUSSIONE. Deve CAPIRE ENTRO IL 14 FEBBRAIO come recuperare la squadra dal punto di vista fisico e mentale. Capire chi ha ancora voglia di sacrificarsi e lottare per questa piazza e chi invece ha la testa altrove. Partendo proprio da alcuni senatori (leggi Allan, Callejon, Insigne e Mertens).

Capire soprattutto perché con il suo gioco, che ha fatto del Napoli una delle squadre italiane che tira di più in porta, si segna così poco.

Il 14 febbraio il Napoli fa il suo esordio in Europa League. Ultimo obiettivo per dare un senso alla stagione di semina del tecnico azzurro. Ultima strada per regalare ancora qualche emozione ai tifosi vincendo una coppa vera.

Le coppette non esistono. Esistono invece gli obiettivi falliti. Al contrario dello scudetto e della Champions League, la Coppa Italia per il Napoli è il primo vero obiettivo fallito.

“Solo chi cade può risorgere” e il Napoli a Milano in Coppa Italia è caduto…

Buon Forza Napoli a tutti!