Diversi esperti di calciomercato parlano di un forte interessamento della Juventus per Osimhen. L’attaccante è attualmente in prestito ai turchi del Galatasaray ma è ancora di proprietà del Napoli.
Difficilissimo, quasi impossibile, che Osimhen possa tornare ad essere di nuovo il centravanti del Napoli nella prossima stagione. Ricordiamo che il suo ingaggio attuale è di circa 17 milioni di euro lordi.
Il contratto che lega Osimhen al Napoli scade il 30 giugno 2026, con opzione di rinnovo in favore del club partenopeo fino a giugno 2027. Al momento dell’ultimo rinnovo, nel contratto è stata inserita una clausola risolutoria di 75 milioni di euro (contro i circa 120 milioni del precedente contratto).
Secondo il Codice Civile la clausola deve essere esercitata dal calciatore, che è il firmatario del contratto. Però il calcio, anche se non dovrebbe così, riesce sempre ad aprirsi una porticina per bypassare gli ‘ostacoli’.
Davvero decide De Laurentiis?
‘Clausola non valida per i club italiani’. Questa specifica inserita nel contratto di Osimhen dovrebbe mettere a riparo il club di De Laurentiis dalla possibilità di ritrovarsi da avversario il centravanti dello Scudetto, se non nelle competizioni internazionali.
Non essendo esperti di contratti, ci siamo confrontati con alcune figure che hanno rapporti di calciomercato con le società e secondo loro due strade permetterebbero il ‘raggiro’ della clausola.
Hanno però tenuto a precisare che sono due strade percorribili a patto che, nel contratto con la clausola sottoscritto dal Napoli e da Osimhen, non ci siano passaggi SPEICIFICI che impedirebbero in ogni caso il passaggio del nigeriano a un club italiano.
A questo punto sarebbe interessante poter leggere il contratto o almeno sentire i diretti interessati chiarire questo aspetto.
La prima strada, difficile da seguire (quasi impossibile), è che sia lo stesso calciatore a pagare la clausola per poi rivendersi al miglior offerente.
La seconda, anche questa complicata, è che sia un club straniero a esercitare la clausola per poi girare il calciatore a un club italiano. Ovviamente solo un top club avrebbe la possibilità di anticipare per conto di altri così tanti soldi. Sempre secondo il parere delle figure di cui sopra, difficilmente un top club si presterebbe a un ‘raggiro’ del genere e per una problematica finanziaria e anche per una questione di immagine.
A quanto detto aggiungiamo che nel calcio ci sono poi quei rapporti ‘particolari’ tra alcuni club. Un esempio è quanto accaduto nella sessione estiva di calciomercato, con gli inglesi dell’Aston Villa che sono rientrati nel fair-play finanziario grazie al passaggio di David Luiz alla Juventus e il trasferimento a Birmingham di Iling-Junior (poi ceduto in prestito prima al Bologna e poi al Middlesbrough) e Barrenechea (ceduto poi in prestito al Valencia).
In ogni caso l’acquisto di Osimhen sembrerebbe fuori dalla portata dei club italiani. Infatti, tra cartellino e ingaggio almeno quadriennale (oltre le commissioni), l’investimento da fare per acquistare Osimhen si aggirerebbe tra i 150-160 milioni di euro.
Se poi un club volesse risparmiare qualcosina sulla clausola oppure dilazionare il pagamento, il ‘comando’ della trattativa passerebbe nelle mani di De Laurentiis.
Ma il patron azzurro ‘sfiderebbe’ l’eventuale malcontento della piazza solo davanti a un’offerta ‘italiana’ irrinunciabile…ma che nessuno in Serie A oggi (ma anche in futuro) può permettersi di fare.
A luglio si saprà tutto!
 
		 
			




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