Chi ha visto mai qualche puntata della serie di telefilm degli inizi anni ’70 con il Dott. Kildare protagonista? Ebbene il Dott. James Kildare, dalla tastiera del suo social-PC del Blair General Hospital di New York, ha voluto dedicare parte del suo prezioso tempo al caso Ospina.
In effetti lui è talmente bravo e preparato che a distanza di chilometri è stato in grado di giudicare l’operato di quella che è ‘semplicemente’ un’eccellenza apprezzata e stimata a livello mondiale: il Dott. De Nicola e il suo staff.
Bisogna essere davvero bravi ed avere maturato un’esperienza di campo importante per formulare una diagnosi e valutare un paziente senza neanche averlo visitato.
Ma il Dott. Kildare per fortuna è solo un medico immaginario frutto della fantasia dello scrittore Max Brand.
Purtroppo non sono immaginarie e fantasiose le tante critiche, anche irriguardose, mosse al Dott. De Nicola per il caso Ospina. In pochi ricordano che in passato nel calcio sono stati tanti i casi simili addirittura con protagonisti calciatori di movimento portati a colpire la palla anche con la testa ferita dopo un colpo rimediato durante una fase di gioco.
Ma è noto che a Napoli dove tutti sono criticati (della SSC Napoli mancava appunto il solo Dott. De Nicola), quando c’è di mezzo la squadra di calcio si perde di vista l’obiettività e l’onestà intellettuale.
Come recita quel detto napoletano…non proprio elegante? Ah si: “Se nun faje ‘o scarparo nun rompere ‘o…” vabbè meglio fermarsi qui.
Forse non basta aver seguito tutte le puntate di “Grey’s anatomy” per conseguire una Laurea in medicina.
Forse non basta mettere una supposta ai propri figli influenzati per autocelebrarsi medici all’altezza di criticare un’eccellenza qual è il Dott. De Nicola.
Soprattutto quando non si è a conoscenza delle dinamiche dei fatti.