La storia del calcio insegna: quando una squadra è in crisi di risultati e di gioco, il colpevole non è mai il maggiordomo ma l’allenatore.
Napoli non fa eccezione e mister Ancelotti per molti tifosi napoletani è il principale indiziato per la crisi degli azzurri. Addirittura c’è chi suggerisce di esonerarlo approfittando della sosta.
Ma chi potrebbe essere l’allenatore giusto che soddisferebbe i gusti dei napoletani?
L’eventuale scelta non sarebbe semplice.
Spalletti. Nelle ultime due stagioni all’Inter con un ingaggio netto da 4,5 milioni di euro l’anno, ha conquistato al fotofinish e con tanta fortuna il quarto posto utile per qualificarsi in Champions. I suoi principali trionfi sono made in Russia con lo Zenit, anche se In Italia ha comunque vinto 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa Italiana. Lo spogliatoio dell’Inter sotto la sua gestione non è certamente stato una riunione di famiglia…
Gattuso. Al Milan con il ‘materiale’ a disposizione ha ottenuto il massimo che si poteva ottenere (qualificazione in Europa League) e infatti i suoi successori, Giampaolo e Pioli, stanno certificando l’ottimo lavoro svolto da ‘Ringhio’. Facile immaginare che la grinta che ha messo in campo da calciatore, Gattuso sia in grado anche di trasmetterla ai suoi giocatori.
Bocciati almeno fino a giugno Di Francesco, Andreazzoli e Giampaolo. Hanno già allenato in questa stagione (rispettivamente Sampdoria, Genoa e Milan) e quindi fino a giugno non possono prendere altri impegni.
Bocciati Mourinho e Allegri. I due principali capi d’accusa che pendono sulla testa di Ancelotti sono:
- il gioco non esaltante;
- la capacità di vincere solo con squadre formate da top-players.
Anche Mourinho e Allegri in effetti hanno vinto grazie a squadre formate da calciatori davvero forti, di un livello superiore a quelli attualmente nel Napoli. Non solo. Anche le loro squadre non hanno mai entusiasmato per il gioco e hanno superato diversi ostacoli grazie agli spunti dei singoli. Per coerenza ai napoletani anti-Ancelotti non possono piacere certamente questi due profili.
Ovviamente la scelta dell’allenatore dipende anche da come si chiuderebbe, eventualmente, il rapporto tra Ancelotti e il Napoli. Con le dimissioni del tecnico De Laurentiis avrebbe di nuovo a disposizione i circa 13 milioni di euro lordi l’anno da poter girare al nuovo tecnico. Viceversa in caso di esonero Ancelotti resterebbe comunque sotto contratto con il Napoli e quindi gli spetterebbe anche il lauto ingaggio che limiterebbe così il margine di spesa per l’ingaggio del nuovo allenatore.
Con le parole si può fare tutto, ma la realtà invece è decisamente più complicata. Ancora una volta il populismo e la superficialità la fanno da padrona.