Reset-time, ora i napoletani devono guardare avanti: basta con Sarri e il sogno del top player

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Dal 10 luglio è iniziata la nuova stagione calcistica del Napoli, ma sembra che solo in pochi se ne siano accorti. 

Dopo tre anni di calcio divertente ma non vincente, al ‘San Paolo’ c’è chi ha preferito fermare il tempo al 20 maggio 2018. E’ il giorno dell’ultima gara di Maurizio Sarri sulla panchina del Napoli.

Per carità massima riconoscenza per chi ci ha regalato tre anni di intense emozioni calcistiche e fama internazionale. Cose che DEVONO assolutamente essere conservate nel libro dei ricordi più belli di chi ama la maglia azzurra. Ma ora Sarri giustamente HA SCELTO una città che poteva offrirgli quel meritatissimo famoso “prossimo contratto per arricchirsi”, che il Napoli per ovvie ragioni non può garantire nè a lui nè a chiunque altro.

Grazie di tutto dal profondo del cuore mister Sarri, ma ora per Napoli rappresenti il passato bello ma senza trofei. Il presente e il futuro di questa squadra, di questa città e dei tifosi napoletani, si chiama Carlo Ancelotti uno degli allenatori più vincenti in circolazione.  E i vincenti guardano avanti senza voltarsi indietro, senza fermarsi al 20 maggio 2018.

Così come è arrivato il momento di resettare una volta per tutte il discorso sul top player. Se davvero dovesse arrivare sarà senz’altro il benvenuto. Ma il suo EVENTUALE mancato arrivo non dovrà essere assolutamente motivo di depressione di una piazza che fa dell’entusiasmo e della passione il suo vero punto di forza.

A onor del vero a questo appellativo affibbiato con estrema facilità a troppi calciatori, ognuno da la propria interpretazione, il proprio valore. Inoltre  sembrerebbe che il messaggio in lingua russa dell’eliminazione ai mondiali di Messi, Ronaldo, Neymar, Iniesta, sia stato capito da pochi. Maradona a parte nessun calciatore è in grado di vincere una competizione da solo. Pelè ha giocato in un Brasile stellare, lo stesso Cruijff era il fiore all’occhiello dell’Ajax formata da una generazione di fenomeni proprio come lo erano la Spagna e il Barcellona di Iniesta. Così come ad esempio l’Inter di Ronaldo in cinque stagioni ha vinto solo una Coppa UEFA.

Sia chiaro a tutti che LO SCUDETTO non è garantito neanche se il Napoli dovesse acquistare Cavani o Benzema o anche tutti e due insieme. Aumenterebbero le percentuali di vittoria questo è vero, ma difficilmente eguaglierebbero quelle della Juventus. I bianconeri con o senza Ronaldo sono storicamente la squadra più forte e più potente d’Italia. La squadra più organizzata e quella più all’avanguardia. E tutte queste cose fanno davvero la differenza. 

Poi chi lo dice che nel Napoli, al di là dell’allenatore top, non ci sia già qualche top player? Considerando le variabili del significato che ognuno da a questo appellativo, come vanno valutati ad esempio Koulibaly piuttosto che Mertens o Insigne o Fabiàn?
A Napoli è arrivato il momento di voltare pagina con la massima decisione e convinzione.

Così come Napoli e i napoletani hanno sostenuto il condottiero Sarri ora devono schierarsi al fianco del generale Ancelotti, senza malinconie e paragoni con il passato.

Infine Napoli e i napoletani hanno il dovere di aiutare Milik a esprimere tutto il suo potenziale di 23-27 gol a campionato, con la stessa intensità e convinzione di come hanno amato Cavani trasformandolo da sconosciuto a Palermo a top player mondiale.

Magari l’amore di Napoli può ancora trasformarsi in magìa e scoprire di avere con la maglia azzurra un altro top player ‘nascosto’.

Buon Forza Napoli a tutti!