Rizzoli: “VAR tecnologia positiva ma che può migliorare, l’obiettivo è correggere gli errori ovvi”

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Intervenuto al convegno “Generazione VAR” nella sede di Monte San’Angelo dell’Università Federico II di Napoli, il designatore degli arbitri della CAN di A Nicola Rizzoli, ha illustrato il bilancio della prima stagione del VAR in Serie A.

Questi i passaggi più significativi dell’intervento di Rizzoli.

“Sono qui perché ho l’obiettivo di far comprendere meglio il nostro mondo e questa tecnologia, positiva ma che può migliorare. S’è deciso di partire un anno prima, senza esperienza, ma migliorando durante la stagione.

Il VAR deve avere la minima interferenza nelle gare. Il protocollo è unico al mondo anche se noi speriamo di averne uno personalizzato. 

L’obiettivo del VAR è quello di correggere gli errori ovvi dell’arbitro dove tutti la pensano alla stessa maniera. Se c’è un dubbio il VAR non deve e non può intervenire e mantenere la verità del campo e anche quando l’input arriva dall’esterno a decidere sarà sempre l’arbitro che è in campo

Stiamo valutando la possibilità di permettere agli allenatori di chiedere per due volte l’intervento del VAR.

L’episodio del secondo giallo non dato a Pjanic? In questo momento è fuori protocollo la possibilità di intervento sul giallo o secondo giallo, ma in futuro potrebbe essere inserito”. 

Con una serie di slide e di filmati con l’audio durante l’utilizzo del VAR, Rizzoli ha poi elencato una serie di dati tra i quali:

  • la diminuzione degli errori arbitrali
  • la riduzione del tempo di consultazione del VAR
  • aumento di 43 secondi del tempo effettivo di gioco
  • 105 correzioni delle quali solo 17 sbagliate delle quali 8 che hanno inciso sul risultato di una gara
  • 1.736 check dei quali 53% per i gol, 21% per le espulsioni e 27% per fuorigioco.

Rizzoli ha poi parlato che anche la valutazione di un fuorigioco ha un’interferenza soggettiva e che il fallo di mano dipende se il tocco viene fatto con l’intenzione di colpire la palla (in questo caso è fallo) o se invece è in una posizione di marcatura o di presidio di una zona (in questo caso non è fallo) mostrando il video del perchè non erano rigori il fallo di mano di Mertens a Crotone di Koulibaly al San Paolo contro il Bologna.