Il regolamento ‘save the Juventus’

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La Juventus ha vinto a Benevento. 

Ha vinto soffrendo, dopo aver subìto addirittura due gol evento più unico che raro per lei nell’italico campionato.

Alla Juventus sono serviti due rigori per domare il Benevento ultimo in classifica. Bravi i sanniti a metterla in difficoltà come hanno fatto con il Napoli, dando una lezione di sportività a chi invece usa due pesi e due misure in quanto a impegno in campo.

Bravo Benevento, tutta l’Italia che ama lo sport dovrebbe augurarti un immediato ritorno in Serie A.

Meno bravo l’arbitro Pasqua. Se sui rigori ha applicato in maniera precisa il regolamento, meno lo ha fatto in altre occasioni.

Innanzitutto, complice anche l’addetto al VAR Nasca, non ha visto sul 2-2 un rigore netto in favore del Benevento per trattenuta più che vistosa di Benatia su Diabate. Poi Pjanic, Lichtsteiner, Marchisio e Cuadrado, sono stati gli autori di contrasti dove per regolamento è prevista l’ammonizione. Invece il cartellino giallo è rimasto nella tasca di Pasqua.

Infine c’è la cosa che di più altre ferisce chi ama lo sport. Quel continuo cadere a terra dei calciatori juventini ad ogni minimo contatto con l’avversario, come se fossero stati colpiti da un montante di Mike Tyson. Contro tanti tuffi degni di medaglia olimpica, nessun provvedimento.

Ma peggio di Pasqua fanno gli addetti ai lavori che non sottolineano queste brutture dello sport, come invece dovrebbe fare ogni opinionista intellettualmente libero.

Che il regolamento del gioco del calcio, quello universale, salvi la Juventus. Altrimenti non bisogna meravigliarsi che i suoi calciatori tanto nelle coppe europee quanto con la nazionale vengono addirittura espulsi e si trovano in difficoltà nel contenere gli avversari. In Italia il regolamento ‘parallelo’ è per la Juventus poco allenante e, addirittura, la danneggia.