Ancora una giornata ricca di dichiarazioni e previsioni per la ripresa dei campionati, anzi del campionato di Serie A che è l’unico che davvero interessa per ovvi motivi economici e non sportivi.
Dichiarazioni che sanno tanto di chiacchiericcio inutile se non ci sono due certezze necessarie per programmare non solo la ripartenza del calcio, ma di tutti gli sport:
- quando l’Italia sarà davvero fuori dal pericolo covid-19;
- come ha sottolineato l’ex preparatore del Napoli Sinatti, quali rischi fisici potrebbero correre i calciatori giocando ogni tre giorni dopo due mesi di stop.
Intanto il pulpito dei proclami sulla ripresa del campionato è sempre più affollato, ovviamente con pareri contrastanti.
Cellino presidente del Brescia alla gazzetta dello Sport: “Per me il campionato non può riprendere per due motivi: rispetto della salute e salvezza del sistema calcio. Dopo aver perso questa stagione c’è il rischio di rovinare anche la prossima, che può essere quella da cui ripartire. Se ci costringono a tornare a giocare sono disposto a non schierare la squadra e a perdere le partite per 3 a 0 a tavolino. Questo per rispetto dei cittadini di Brescia e dei loro cari che non ci sono più”.
Ferrero presidente della Sampdoria al Secolo XIX: “Giocare…Immaginatevi Gabbiadini che ha avuto il coronavirus e si è ripreso da poco e che testa avrà per giocare? Chi ci andrà allo stadio? La gente con le mascherine? Basta parlarsi addosso. Affrontiamo questo momento con testa e dignità”.
Damiano Tommasi presidente Assocalciatori a Libero: “Anche noi vogliamo tornare a giocare ma a tre condizioni: 1) che l’emergenza sia finita; 2) se si torna a giocare deve essere per portare a termine la stagione anche oltre il 30 giugno; 3) Si deve poter viaggiare in sicurezza”.
Oreste Vigorito presidente Benevento a Tuttosport: “Ritengo che si possa giocare anche nei mesi estivi. Bisogna portare a termine il campionato appena ci saranno le condizioni (il problema è tutto in quell’appena n.d.r.). Dopo possono bastare anche 15-20 giorni di vacanza prima di ripartire con il nuovo. D’altronde le squadre la sosta la stanno facendo adesso”.
Vincenzo Spadafora Ministro dello Sport su FB: “Ci sarà un piano straordinario per le iniziative che devono partire da maggio, cioè da quando speriamo di poter essere fuori dall’emergenza Coronavirus per pensare al futuro (il problema è tutto in quel speriamo n.d.r.)”.