L’attaccante del Napoli Giovanni Simeone ha rilasciato alcune dichiarazioni sui canali ufficiali dell’UEFA.
“Quando ero in Argentina guardavo tutte le partite della Champions League perché i migliori calciatori del mondo giocavano tutti lì. Avevo una tale passione che seguivo tutte le partite e guardavo anche le interviste ai calciatori. Sono sempre stato ossessionato dall’idea di giocarci.
Napoli? Possiamo contare su tutta la rosa, non solo sugli 11 che vanno in campo. Ci sono molti giocatori in panchina che possono entrare e fare la differenza, e questo ci rende una squadra molto più completa. Il fatto che abbiamo tutti lo stesso livello di motivazione la dice lunga sul gruppo, sull’allenatore e sui giocatori. Siamo tutti motivatissimi e questo è fondamentale per raggiungere risultati importanti.
Tatuaggio Champions? Non vedevo l’ora di giocare la Champions League, quindi ho voluto fissare il mio obiettivo sulla mia pelle come una specie di promessa. Lo bacerò quando segnerò un gol. Ho sempre saputo che dovevo lavorare duramente per realizzare quel sogno.
Molti dicono che ho la sua stessa personalità di papà, sia in campo che fuori. Fuori dal campo una persona calma, equilibrata, attaccata alla famiglia; e in campo una persona che dà il massimo, che ha grinta e coraggio. Mi rivedo molto in lui. Il suo miglior consiglio è che fino all’ultimo giorno da calciatore si impara sempre qualcosa di nuovo. Me lo disse quando arrivai al Genoa. Non mi dava mai consigli specifici ma mi incoraggiava sempre. L’unico consiglio, come detto, è stato quello che fino all’ultimo giorno di allenamento come calciatore, si continua a imparare”.