L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti in conferenza stampa ha presentato la gara di campionato contro il Torino.
Come sempre il tecnico dei partenopei ha offerto diversi spunti interessanti.
“Ora viene il bello? Siete spaventatori professionisti con queste frasi, è come quando si attendeva il primo KO. Poi il contratto di Insigne e non si può andare avanti senza la firma, ora si parla delle prossime partite…prima o poi si indovina…Sono partite che possono crearci delle difficoltà, ma abbiamo la rosa per andare incontro ad un periodo difficile, ma ho recuperato anche elementi come Demme, Mertens, Lobotka, elementi per noi fondamentali.
Mertens l’ho visto molto bene e si sente realmente di far parte dei 16 titolari che ci sono per partita, noi continuiamo a parlare di 11 titolari ma dobbiamo uniformarci. Con i 5 cambi i titolari non sono più 11, ma sono solo nelle menti di chi vuole cercare il dubbio dei calciatori. Ci sono i titolari dei 60 minuti ed i titolari dei 35′, loro possono risolverla in qualsiasi momento e quindi hanno la stessa importanza di chi ha la maglia all’inizio.
Le partite si preparano sempre allo stesso modo, sono tutte importanti e tutte hanno 3 punti in palio. Ma si vedono i dettagli di chi affrontiamo, che comportamenti usano, le loro caratteristiche e noi sappiamo il nostro percorso. Noi vogliamo avere uno scopo per allenarci e giocare in modo corretto, facendo fatica e sudando, lo si fa per un risultato.
Il Torino ha una storia di squadra che lotta, tosta, ogni volta ho sempre avuto difficoltà, ti dà battaglia. Ora con Juric ancora di più perché è uno che sa fare il suo lavoro, ha il suo credo, prende calciatori con quella caratteristica che vuole, nell’analisi di questa gara non troverei giustificazioni al fatto che abbiamo lottato meno di loro.
Juric e il Verona? Io non c’ero col Verona, mi sono trovato a parlarne ed a dire che bisognava farla finita.
Possibilità di fare la storia? Si potrà dire alla fine. Di strada ce n’è molta da fare, ci saranno difficoltà reali, è un po’ presto. Noi dobbiamo continuare così, mettendo tutte le qualità che ci vogliono e quella disponibilità ed ambizione della nostra città.
Chi gioca tra Ospina e Meret? Certo che ho decido. Il problema di Meret in campo perché Ospina è in ritardo, vi sembra di fare un complimento a Meret? Sembra che giochi solo perché l’altro è in ritardo, non perché è del livello di quell’altro. Il discorso è diverso, avrà più spazio perché se lo merita, non perché c’è un problema. Un problema non c’è. L’altra volta c’era bisogno, è sceso ed è andato in campo, pur non sapendo bene dov’era tra fuso e viaggi, ora perché tutto questo problema? Sono tormentoni per voi, per me sono evoluzioni, possono avvicendarsi, sono valutazioni in base a ciò che accade in campo. Sono ruoli doppi che danno dei vantaggi, un grande vantaggio, magari ci fosse in tutta la squadra come ce l’abbiamo lì. Ospina l’altra volta ha giocato e non fu condizionato dal viaggio, fece il suo al meglio, stavolta torna prima. Ospina ha preso 10 in pagella in Colombia, io non l’avevo mai visto prendere da nessuno, è in condizione, in grande forma.
Oltre la velocità di Osimhen serve anche tecnica e qualità. Se non contrasto e non recupero palla prima, non posso decidere come posso giocare. Vincere contrasti è la prima cosa, loro sono la squadra che recuperano più palloni nella metà campo offensiva. Sono anche la squadra che fa più falli in tutto il campionato, ma anche quella che ne recupera di più e dovremo farci trovare pronti, sappiamo chi avremo davanti. Poi ce ne sono altre di qualità e caratteristiche.
Ritrovare i nazionali dieci ore prima delle gare deve far riflettere, ci deve essere un passo indietro, è troppo il carico che ci danno per fare al meglio i campionati.
Mertens? Firenze stavamo vincendo 2-1, ho tolto un attaccante ed un centrocampista, Osimhen e Fabian, ed ho messo Petagna e Mertens. Ha giocato sotto la punta quando vincevamo, è una cosa reale, che penso, più indicativa di quella non c’è. Per difendere il risultato, piuttosto di un centrocampista metto lui sotto punta per tenere distanti le pressioni e le paure di dover difendere. All’inizio? E’ anche più facile perché siamo 0-0 e bisogna vincere, io l’ho messo sotto punta sul 2-1 che vincevamo, è eloquente.
Fabiàn fa il regista, tocca più palloni di tutti ed è nel mezzo di tutti gli sviluppi e le costruzioni. E’ il suo ruolo, anche perché può farli tutti, sa giocare, conosce il gioco, ha resistenza, tecnica, fisico, c’è da valutare dove si perdono un po’ le qualità. Avergli ridotto lo spazio dove giocare lo ha pure favorito.
Ghoulam? Sta molto meglio è vicino ad essere nelle condizioni di esprimere tutte le sue qualità. C’è bisogno di un inserimento graduale visto il suo recente passato, a differenza di Mertens ad esempio”.