L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti in conferenza stampa ha presentato la gara di Champions contro l’Eintracht Francoforte al Maradona.
“Segreto del Napoli? Quello di Pulcinella. Per fare grandi squadre servono grandi calciatori, impossibile avvenga diversamente. Il Napoli è stato bravo a costruire una squadra di grandi calciatori. Poi è chiaro che ci vogliano delle qualità oltre a essere bravi, tipo l’umiltà, la disponibilità, la professionalità di volersi mettere a disposizione, di aiutare il compagno, di volere diventare un gruppo e non l’addizione di undici singoli calciatori. Collaborare in quello che facciamo. Poi si va a scegliere un disegno da un punto di vista organizzativo, se loro accettano che sia quello giusto ci si va a lavorare dentro.
Quella di domani è una grande sfida. Può essere paragonata alla prima finale della stagione. Si andrebbe a fare parte della storia di questo club. Non penso che diventi una pressione per la squadra, perché oramai l’abbiamo già vista in stagione.
Penso che la mia squadra, per ciò a cui mi ha abituato durante gli allenamenti dal primo giorno, sia una di quelle che non abbassa lo sguardo. Non abbiamo da pensare a quello che è la Champions League in generale, dobbiamo pensare solo a passare il turno. L’Eintracht è una squadra che ha superato un girone con delle squadre fortissime, come Tottenham, Marsiglia, Sporting e l’anno scorso, quando noi siamo usciti col Barcellona, l’Eintracht è andato a Barcellona e ha vinto lì. Per cui noi abbiamo totale rispetto della qualità dell’Eintracht e del lavoro di Glasner. Sappiamo che sarà una partita durissima e difficilissima. Non possiamo essere presuntuosi, non possiamo pensare già ai turni successivi, non è il nostro modo di ragionare.
Divieto di trasferta per i tedeschi? E’ un provvedimento adottato in conseguenza a quanto accaduto all’andata, dove non c’è stato il massimo dell’ordine pubblico e i nostri tifosi si sono trovati dinanzi a situazioni spiacevoli. Ci sono professionisti che lavorano all’ordine pubblico. E’ una questione politica in cui io non posso entrare. So che se c’è il timore che possa succedere qualcosa è giusto intervenire. Non dipende dal nostro club. Su questo si è anche ironizzato un po’ e non è corretto perché non dipende da noi.
Fare calcoli sarebbe sbagliato perché si modificherebbe qualcosa e nel calcio è sottilissima la differenza che può determinare un modo di pensare o un episodio.
Una maglia l’ho già assegnata per domani, l’ho assegnata al nostro pubblico: loro giocheranno titolari.
Non c’è nessun rischio di sottovalutare l’Eintracht, sappiamo che Glasner ha fatto un lavoro ottimo. Lo scorso anno l’Eintracht ha vinto a Barcellona anche senza Kolo Muani.
Noi abbiamo l’ambizioni di diventare una grandissima storia e dei grandissimi personaggi per la nostra città. Per cui non sottovaluteremo nulla, la qualificazione è al 50% e lo sappiamo: non un punto di più e non uno di meno. Bisognerà rifare quella partita magnifica che abbiamo fatto all’andata. E’ una partita che va vinta.
Domani serve cuore o cervello? Cuore, cervello e anche un po’ di culo.
Qual è l’insidia principale? L’insidia principale è il valore della squadra. A Francoforte abbiamo fatto una partita straordinaria e dobbiamo ripeterla.
Cosa mi aspetto dall’Eintracht? Non so loro cosa proporranno, ma devono recuperare un risultato, quindi avranno una tattica di pressione maggiore rispetto all’andata, anche se la loro caratteristica è di essere bravi a ripartire e attaccare gli spazi a campo aperto.
Dobbiamo essere così umili e normali da saper valutare o almeno di avere tutte le attenzioni per quello che gli altri possono mettere davanti. Loro ci metteranno davanti delle cose ma noi saremo pronti a fronteggiare tutto.
Infortunati? Raspadori eravamo tutti entusiasti di provare a portarlo in panchina ma gli esami hanno fatto vedere che si rischierebbe qualcosa, allora ci prendiamo qualche altro giorno per farlo guarire perbene. Gli altri sono a completa disposizione e possono essere scelti per giocare titolari”.