Tornare tutti con i piedi per terra per ‘riabbracciare’ la vera dimensione del Napoli

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Sognare è bello e aiuta a superare il buio dalle notte. Nel calcio la notte dei sogni si identifica con il calciomercato. Una notte lunga oltre tre mesi che ha fatto perdere di vista la realtà, ha fatto perdere di vista la vera dimensione del Napoli.

È comprensibile se c’è chi non intende accettare una realtà che vuole il Napoli come un club molto più avanti delle cosiddette provinciali, ma ancora troppo lontano per appeal e fatturato dai top club. Ma piaccia o non piaccia è la realtà

Non a caso il Napoli in Italia è la quinta squadra per fatturato (figuriamoci in Europa), la quarta per bacino d’utenza (figuriamoci in Europa), la settima per trofei vinti (figuriamoci in Europa).

Proprio per questo i risultati sportivi degli ultimi anni dovrebbero portare entusiasmo in una piazza che solo 20 volte in 93 anni è salita sul podio della Serie A, delle quali 5 con l’avvento di Re Diego e 7 sotto la gestione De Laurentiis.

Invece una cattiva informazione dei cacciatori di popolarità e visibilità nonché la cattiva comunicazione del club, hanno alimentato l’ingiustificata delusione di una tifoseria ormai travolta da un alone di insoddisfazione perenne (gli scaramantici la definiscono anche autosecciante).

Una tifoseria accompagnata per mano a pensare troppo in grande al punto che il ruolo del tifoso ormai gli sta stretto e vorrebbe vivere il San Paolo non più in curva ma sulla panchina al posto di Ancelotti, non più nei distinti ma a afre il calciomercato al posto di Giuntoli, non più in tribuna ma a fare i bilanci al posto di Chiavelli.

Di contro proclamare l’acquisto di top-player, l’intenzione di vincere lo scudetto, il diritto a partecipare alla Superlega Europea, gli investimenti strutturali, in pratica alimentare i sogni, non aiuta certo la serenità dell’ambiente se poi non si ha la reale convinzione di centrare l’obiettivo.

È arrivato il momento di tornare tutti con i piedi per terra e guardare in faccia alla realtà per chiarire in maniera inequivocabile una volta per tutte, quali sono i reali limiti del Napoli sia come squadra che come società.

È arrivato il momento di fare un ritorno al futuro a quando il Napoli era bravo ad anticipare la concorrenza e con pochi soldi chiudeva le trattative per Hamsik, Cavani, Lavezzi, Higuain, Mertens, Koulibaly. Quando i tifosi facevano ancora i tifosi consci della reale dimensione del Napoli…non a caso erano tutti più contenti e soprattutto più uniti.

Buon Forza Napoli a tutti!